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Icona decorativaIcona decorativa27 Ottobre 2020 Franco Cagnasso

Amore

Sono contadini di religione indù, abitano nella zona di Lalmonirhat, nel nord del Bangladesh. Sposati da vent’anni, hanno due figli. Da qualche tempo lei è spesso ammalata, e non si riprende nonostante le varie cure che fa, affidandosi a “kubiraj” (medici tradizionali) e a medici moderni. Ma una notte ha sognato. Il sogno le ha rivelato che per guarire deve portare in casa alcuni animali, fra cui un cavallo, un cigno, una capra e un elefante. La capra non è difficile da trovare, il cavallo costa un po’ caro, il cigno è una rarità possibile. E l’elefante? Comprati gli altri animali, la coppia prepara diversi altarini davanti ai quali ogni giorno fa la preghiera, con devozione. Ma la salute della signora non migliora. Alla fine, il marito decide: vende due terzi del terreno agricolo che possiede e si mette alla ricerca di un elefante. Dove lo trovi e da dove lo porti a casa sua, non lo so. Ma ce la fa, con l’aiuto di un giovane addestrato a guidare gli elefanti, che ovviamente chiede uno stipendio, più vitto e alloggio, e assicura che addestrerà due giovani del villaggio a prendersi buona cura dell’animale. L’elefante non commenta, ma visto in fotografia sembra in piena forma e addirittura, direi, contento. Contento è pure il marito, perché la moglie sta molto meglio e non nasconde la sua riconoscenza – e contenti i figli perché papà e mamma stanno bene. La gente commenta: “Mai vista una cosa così!”. Si riferisce all’elefante, ovviamente; ma non pochi – pur senza dirlo – pensano all’amore.

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