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Benedetto XVI missionario

La mattina del 20 aprile 2005, al termine della prima Concelebrazione Eucaristica da Pontefice, Benedetto XVI ai Cardinali riuniti in Conclave ha letto un Messaggio in lingua latina dove ha illustrato il programma del pontificato, sottolineando tra l’altro l’importanza dell’unità del Collegio apostolico, che «è a servizio della Chiesa e dell’unità nella fede, dalla quale dipende in notevole misura l’efficacia dell’azione evangelizzatrice nel mondo contemporaneo. Su questo sentiero, pertanto, sul quale hanno avanzato i miei venerati Predecessori, intendo proseguire anch’io, unicamente preoccupato di proclamare al mondo intero la presenza viva di Cristo… Nell’intraprendere il suo ministero, il nuovo Papa sa che suo compito è di far risplendere davanti agli uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la propria luce, ma quella di Cristo». Nella Messa per l’inizio del suo Ministero Petrino, celebrata in piazza San Pietro il 24 aprile 2005, Benedetto XVI ricordò che «anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli apostoli di prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare gli uomini al Vangelo – a Dio, a Cristo, alla vera vita». «Noi esistiamo per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita… Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui». Il giorno seguente, 25 aprile 2005, Benedetto XVI si è recato nella Basilica di San Paolo sulla via Ostiense, al sepolcro dell’Apostolo Paolo, “alle radici della missione”. Benedetto XVI ha ricordato l’esempio del suo «amato e venerato predecessore Giovanni Paolo II, un Papa missionario, la cui attività così intensa, testimoniata da oltre cento viaggi apostolici oltre i confini d’Italia, è davvero inimitabile», ed ha chiesto al Signore di alimentare anche in Lui un simile amore, «perché non mi dia pace di fronte alle urgenze dell’annuncio evangelico nel mondo di oggi». Dopo aver citato il Decreto “Ad gentes” che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha dedicato all’attività missionaria, il Papa ha ribadito: «All’inizio del terzo millennio, la Chiesa sente con rinnovata vivezza che il mandato missionario di Cristo è più che mai attuale. Il Grande Giubileo del Duemila l’ha condotta a ‘ripartire da Cristo’, contemplato nella preghiera, perché la luce della sua verità sia irradiata a tutti gli uomini, anzitutto con la testimonianza della santità». (tratti del magistero missionario del santo padre benedetto xvi a cura di Stefano Lodigiani)  

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