Bussa alla mia porta
Come ogni giorno alle sei e trenta, sono in strada per andare a celebrare la messa con le Piccole Sorelle di Touggourt. La strada è completamente deserta. Da lontano sento delle grida e dei colpi contro porte e saracinesche. Intravedo un uomo che si dimena, minaccia e insulta. Passo dall’altra parte del marciapiede, ma l’uomo appena mi vede viene verso di me. Non è la prima volta. Cerco il mio sorriso migliore, gli vado incontro e stendo la mano. L’uomo si calma, mi da la mano, accenna un sorriso e pone il suo volto sulla mia spalla, piangendo. È comune salutarsi tra amici, ponendo il volto sulla spalla. Ma quel mattino, per strada, quel volto sulla spalla, quelle lacrime, mi dicono di più… Dopo un po’ lo rivedo seduto per terra, calmo.
Vivendo qui a Touggourt accosto tante persone, soprattutto studenti. Spesso anche i loro genitori. A volte anche persone con problemi, oltre a chi si trascina verso nord, sperando di passare il mare. È la mia grande famiglia. Non accadono grandi cose. Ci si vuol bene.
Bussa alla mia porta
Tu che vieni a disturbarmi
Bussa alla mia porta
Tu vieni a risuscitarmi
Non so ne il giorno ne l’ora
Ma so che sei tu Signore
Bussa alla mia porta
Tutto il vento del tuo spirito
Bussa alla mia porta
Il grido di tutti i miei fratelli
Bussa alla mia porta
Il grido dei tuoi affamati
Bussa alla mia porta
La catena dei prigionieri
Bussa alla mia porta
Tu, la miseria del mondo
Bussa alla mia porta
Il Dio di tutta la mia gioia.
(Inno del breviario francese)
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