Camerun, peggiora la crisi nell’Ovest
Quaranta ore dopo il discorso di fine d’anno del presidente della Repubblica del Camerun Paul Bia, che invitava gli artefici dell’insurrezione a deporre le armi, alcuni individui armati hanno fatto irruzione nel Campo Sonne Likomba di Tiko. Erano le 23. Dopo aver accerchiato il campo di operai della piantagione di hévea, gli assalitori hanno fatto uscire da casa sei abitanti. Hanno tagliato loro le dita e li hanno feriti gravemente per poi sparire nella foresta. Gli assalitori accusano gli operai e i tecnici dell’impresa di essere ritornati al lavoro nonostante l’ordine dato a tutta la popolazione di abbandonare le piantagioni di banane, palme a olio e di hévea che in realtà sono per la maggior parte già abbandonate. La crisi ha già reso difficile la gestione delle imprese e alcuni operai aspettano il loro salario da sette mesi.
Giorni dopo, il 3 gennaio, il palazzo regale del Dr Joseph Dion Ngute capo superiore del villaggio Bobongo della tribù barombi è stato completamente incendiato. Anche il camion cisterna che si trovava nel cortile interno ha preso fuoco. I colpevoli sono vivamente cercati.
Il presidente della Repubblica ha cercato di consolare Dr Joseph dandogli l’incarico di primo ministro del governo. Inizia così il suo servizio di coordinamento dell’azione di governo in questo inizio del settennato di grandi opportunità. ( M. S.)
Il 16 gennaio il cellulare mi comunica che durante questo mese già 30 persone hanno perso la vita.
Oggi, 19 gennaio, N. Piccola Sorella di Gesù mi comunica che suo fratello le ha detto per telefono, che la situazione a S. è invivibile. Da militari regolari e da gruppi armati separatisti la popolazione è sottoposta a ogni sorta di trattamenti inumani.