Che cosa chiediamo al Papa?
Ieri i cardinali hanno cominciato a votare. Che cosa ci si attende dal nuovo Papa?
Alcuni missionari hanno espresso questi desideri: dialogo e coraggio per l’Africa.
Un Papa che ci riporti ad annunciare. Una teologia meno astratta e più capace di narrare.
Tessitore di un mondo di fraternità.
Evidenti sono le necessità di dialogo, coraggio, comunione, annuncio, teologia, fraternità.
Ormai credo che una buona parte di gente guardi il Papa come una persona che accoglie la voce di tutti e unifica e parla a nome di tutti. Ci sono gravi problemi che minacciano la nostra esistenza.
Il biologista americano Paul Ehrlich si domanda da oltre quarant’anni come evitare la degradazione e la fine del nostro mondo. Ormai molti studi vanno in quel senso. Purtroppo gli uomini delle grandi decisioni e i mass media fanno calare il silenzio su tale domanda per evitare il catastrofismo. Alla fine delle sue analisi scientifiche ecco come conclude: «L’incertezza è sui grandi cambiamenti della biosfera e della diminuzione delle risorse. Come reagiranno e come vivranno le società? Povertà brutale delle popolazioni? Perdita di controllo sul proprio territorio da parte degli stati ? Incapacità a provvedere ai bisogni di base della popolazione? Generalizzazione della violenza? O riduzione graduale e pacifica del consumo materiale, accompagnato da una più forte coesione sociale?».
I Papi ne hanno già parlato e certo il futuro Pontefice continuerà a far capire che solo con un mondo più unito si potranno trovare le soluzioni necessarie. Il Papa che unisca l’umanità.
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