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Dove siamo… è il Pime

Dal 19 al 23 gennaio 2022 si è tenuta online l’assemblea dei membri del Pime presenti nel Maghreb. Risiedono ad Algeri e Touggourt (Algeria), e Tozeur (Tunisia). Uno è a Roma studente al Pisai. Da Milano presiedeva il consigliere generale e responsabile della delegazione Maghreb. Padri e fratelli provengono da Camerun, Costa d’Avorio, India e Italia. Il programma prevedeva una verifica del percorso fatto e, alla luce di alcuni recenti fatti accaduti nelle rispettive missioni, riflettere su come essere sempre più fedeli al Vangelo nella vita di tutti giorni in questo contesto musulmano. Io ho partecipato come uditore, trovandomi a Tozeur come compagno di viaggio per tre mesi. È la mia prima volta che assisto a un’assemblea via etere e approfitto per mettere in Cartolina le mie impressioni. Anzitutto mi compiaccio e mi sono sentito anche coinvolto in questo incontro di missionari che sentono l’utilità di ascoltarsi e condividere la loro vita missionaria. La seria preparazione e l’efficiente organizzazione hanno mostrato la capacità di far fronte alla necessità, durante la pandemia, di mettere vicine, insieme, persone geograficamente distanti e diverse. Il Pime vive così la missione dentro la comunione e la bellezza dell’internazionalità e dell’interculturalità, oltre alla diversità di età e formazione dei suoi membri. Riconosco che il dialogo era franco, permetteva di sentire un clima di famiglia e di amicizia, relazionandosi anche con la Direzione Generale. Ciò faceva sentire che non si è isolati, indipendenti. Dove siamo, non siamo solo singoli individui, ma rappresentiamo il Pime. Dopo la recente visita in Tunisia del superiore generale padre Ferruccio Brambillasca e di fratel Massimo Cattaneo che hanno incontrato l’arcivescovo di Tunisi, mons. Ilario Antoniazzi, e responsabili di vari organismi, si sono visti in modo più chiaro la presenza e il cammino del Pime in questo Paese. L’assemblea ha fatto risentire come il Santo Giovanni Paolo II ha visto la Chiesa del Maghreb – «Essere cristiani, non è fare numero, è fare segno»e si è affidata al vento dello Spirito con questa preghiera: «Spirito Santo, che abiliti alla missione, donaci di riconoscere che, anche nel nostro tempo, tante persone sono in ricerca della verità sulla loro esistenza e sul mondo. Rendici collaboratori della loro gioia con l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo, chicco del frumento di Dio, che rende buono il terreno della vita e assicura l’abbondanza del raccolto. Amen».  

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