È pericoloso vivere in Camerun?
Il giornale l’Effort Camerounais del 23 maggio 2019 riporta due notizie spaventose sulla crisi anglofona. Il 20 maggio scorso a Muyuka, nella regione del Sud-ouest, la televisione locale mostrava un neonato appena ucciso e faceva sentire le urla stridenti della mamma che accusava i militari camerunesi di aver sparato mentre si trovava nella sua cucina. Questo crimine è avvenuto all’indomani della visita del primo ministro, che aveva cercato inutilmente di trovare un’intesa tra ribelli ed esercito.
L’altra notizia è che a Bamenda, capoluogo della regione del Nord-ovest, da qualche giorno, la popolazione non fa che parlare di una testa umana trovata sulla strada davanti a un distributore di benzina nel quartiere Nkwen . Non si conoscono le circostanze nelle quali la persona è stata assassinata. Non risulta conosciuta nel quartiere e neppure facente parte delle forze dell’ordine della zona.
Le due notizie confermano la gravità della situazione che dura già da alcuni anni nella regione anglofona, al punto che Akere Muna, rappresentante del Cercle Belgo-Africain pour la Promotion Humaine, si domanda: «Il Camerun è diventato luogo dove è pericoloso vivere?».
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