Il futuro delle parrocchie
Nel giornale L’Eco di Bergamo di venerdì 9 marzo, Sabrina Penteriani scrive l’articolo L’unità pastorale missionaria con 60 nazionalità. Vi leggiamo: La parola “accoglienza” nell’unità pastorale di Verdellino-Zingonia non è un’idea astratta ma una pratica quotidiana. (…) Gli italiani in generale e i cattolici sono in calo: i battesimi, dieci anni fa erano una quarantina all’anno in ognuna delle due parrocchie, nel 2017 sono stati 18 fra tutte e due. Nelle scuole il 60% dei bambini ha genitori di origine straniera. Sul territorio convivono 60 diverse nazionalità. Don Marco, parroco di Zingonia, dice: «La parrocchia è una comunità cresciuta con grande slancio missionario. Proprio per la presenza di gente di diverse provenienze, c’è uno spiccato senso di accoglienza e in generale una mentalità molto aperta. (…). Tra gli immigrati ci sono cattolici presenti e attivi nelle comunità. I nostri aiuto-sagristi vengono dal Togo e dall’India. A volte, nella comunità entrano anche “gli altri”, i non cattolici, anche solo per condividere qualche momento di gioco all’oratorio, le attività sportive, oppure i giorni di festa. Sul territorio si trovano luoghi di culto di altre religioni, come la moschea nelle Torri. La convivenza è pacifica, ci sono contatti rispettosi e amichevoli anche se non frequenti». (…)
«A Zingonia – racconta Paola infermiera e catechista – c’è un pot-pourri di persone, bisogna fare i conti con tanti modi di pensare e di vivere differenti. I gruppi di catechisti e volontari si sono amalgamati, hanno imparato a conoscersi, dialogare». «Abbiamo scelto una logica di inclusione – conclude don Marco -. È più faticoso, ma permette di arricchire i rapporti umani e fa crescere la comunità».
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