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“Giusti” islamici nel Giardino di Milano

  Per la prossima giornata europea dei Giusti (6 marzo 2017) l’Associazione Gariwo-Giardino dei Giusti ha scelto le nuove figure che saranno onorate nella cerimonia di dedica degli alberi e dei cippi al Monte stella di Milano. I nuovi alberi saranno dedicati a Lassana Bathily e Mohammed Bed Abdesslem, due musulmani che hanno salvato ebrei e cristiani durante i recenti attacchi terroristici a Parigi e al Bardo di Tunisi, al blogger saudita perseguitato Raif Badawi, a Pinar selek, sociologa e attivista turca che si batte per le minoranze, e a Etty Hillesum, giovane ebrea olandese deportata dai nazisti nel campo di sterminio. Giorgio Bernardelli, giornalista del Pime ha scritto il libro “ Giusti dell’Islam” (Pimedit) che accompagna l’omonima mostra itinerante. Nel libro si parla di “Storie di musulmani che salvarono la vita ad alcuni ebrei nella persecuzione nazista”. In questa pubblicazione si vuole dimostrare che le religioni non sono motivo di divisione e che nel mondo islamico ci sono state tante persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare alcuni ebrei durante la persecuzione nazista. Sono 63 gli islamici albanesi che hanno salvato numerosi ebrei, ospitandoli nelle loro case in Albania; nel 1943 furono le stesse autorità che non consegnarono le liste degli ebrei ai nazisti. «La grande maggioranza di coloro che ospitarono gli ebrei in Albania- spiega Mordecai Paldiel- lo fece con la convinzione, che per un buon musulmano fosse un dovere assistere e salvare coloro che avevano cercato rifugio nel loro Paese, perché ingiustamente perseguitati». Anche in Bosnia ci furono islamici che salvarono la vita di ebrei, come Zejneba Hardaga insieme al marito Mustafa, a Sarajevo, che abitando proprio di fronte al quartier generale della Gestapo avvisavano gli ebrei ogni volta uscivano le camionette per una retata. Gli Hardaga fecero di più, infatti aprirono anche le porte di casa all’ebreo Yossef Kabilio. Dicendogli: «Voi siete nostri fratelli. Questa è casa vostra». Molto toccante la storia del Console turco a Rodi, Selahattin Ulkumen, che nel 1944 grazie a uno stratagemma riuscì a salvare 42 famiglie ebree. Il Console pagò a caro prezzo il suo atto di coraggio: i tedeschi, accortisi di essere stati presi in giro, bombardarono la sua casa, ferendo gravemente la moglie, la quale in seguito alle ferite morì. Il libretto i “Giusti dell’Islam” – e la relativa mostra itinerante – è un’iniziativa del Pime di Milano che mira a far conoscere i gesti, le scritture sacre, che uniscono ebrei e musulmani. Ogni credente di qualsiasi religione può seminare unione tra i popoli, salvare vite, com’è successo durante il periodo dello sterminio nazista; perché chi salva una vita salva il mondo intero!  

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