Gratitudine al beato Andrea Giacinto Longhin
Ricordando la figura di mons. Longhin, pochissimi mettono in risalto il merito di aver contribuito a far sorgere e a dare un ottimo sviluppo missionario alla diocesi di Treviso.
Questo è tra i primi meriti di un santo e non poteva mancare nel nostro vescovo che aveva un cuore innamorato di Dio e quindi preoccupato anche della salvezza dei suoi figli.
Membro di una famiglia religiosa che annovera tra i propri figli molti e generosi missionari, certamente non era digiuno di notizie d’oltremare e della misera situazione di tanti popoli.
Nei suoi discorsi infuocati ne accennava spesso, e sua preoccupazione pastorale fu di infervorare i cuori dei suoi figli fino alla commozione, perché si sentissero solidali con le sofferenze dei popoli del “terzo mondo” e con la generosità e il sacrificio dei missionari.
Il Signore benedì l’ardore missionario del suo docile servo e lo rese strumento di opere missionarie, che a distanza di tempo, si rivelarono sempre più promettenti. Dio è presente dove lavorano i santi.
Durante i primi anni dell’episcopato di mons. Longhin, il contributo missionario in diocesi era quasi nullo. Scorrendo le cronache del tempo troviamo notizia di qualche conferenza di missionari di ritorno dalle missioni, o di collette in favore di missioni particolari o in occasione di partenze di missionari.
C’era in curia qualche sacerdote che tra i vari incarichi aveva anche quello di raccogliere offerte per le missioni, ma non vi era ancora una precisa direttiva e tanto meno la coscienza di un vero dovere missionario. Inutilmente nel sinodo del 1911, tenuto dallo stesso mons. Longhin, si cercherebbe la parola “missioni”, lacuna colmata dal vescovo mons. Mistrorigo. Allora il problema missionario non era ancora considerato come una delle principali preoccupazioni di una diocesi e di un pastore.
Ciò che fece esplodere lo spirito missionario in diocesi fu una scintilla scoccata da un insieme di circostanze e di persone, sempre fecondate da semplicità e docilità ai disegni divini.