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«I poveri li avrete sempre tra di voi»


Li ho trovati sempre nella mia vita di missionario e non sempre me la sono cavata bene. Non solo riguardo ai poveri che chiedevano qualcosa, ma anche con quelli che erano sempre i primi ad arrivare alla preghiera, alla Messa, ammalati, disabili, ciechi, vecchi, bambini. Anche il Signore se li trova sempre davanti.

In Algeria, l’aiuto in denaro ai migranti in cammino verso l’Europa poteva essere visto come proselitismo e quindi davo solo  vestiti e scarpe, ancora in buono stato, che i tecnici stranieri del petrolio e del gas mi lasciavano quando tornavano al loro Paese.

Ma questa volta, penso che lascerò il Camerun con qualche rimorso. Alla porta vedo spesso gente in attesa di essere ricevuta. Oltre ai poveri di Yaoundé, ci sono centrafricani scappati a causa la guerra; sudanesi e nigeriani fuggiti da Boko Aram; camerunesi della zona anglofona.

Oltre ai nuovi, ci sono quelli di sempre, che chiedono di un tale missionario, o di un altro che non c’è, perché partito o è in vacanza o è altrove bisognoso di cure.

Oltre a questo, ricevo anche la telefonata dal missionario lontano che ti chiede di dare la tale somma alla persona indicata. Che cosafaccio? E poi per strada, vedendo il bianco, qualcuno si avvicina a chiedere, e ti rendi conto che alcuni  di loro si trovano in grandi necessità. Trovandomi solo e senza conoscenze dirette, non so che cosa fare. In alcune parrocchie di Yaoundé funziona  la Caritas e mi si dice che è una buona soluzione e spesso funziona bene. Discutendo del problema con alcuni missionari, trovi chi dice: «Solo la Caritas».

Questa mattina un sudanese mi dice: «Per restare in Camerun devo presentarmi entro due giorni alla polizia con alcuni documenti, e la responsabile della Caritas che mi conosce, rientrerà in ufficio fra una settimana».

Altri missionari sono decisi in questo senso: «Il povero va aiutato!». E continuano a donare. Tutto sommato, e dappertutto, nella mia vita di missionario, ho trovato che il problema più grosso e non facile è quello lasciatoci da Gesù: «I poveri li avrete sempre tra voi !».

Con un po’ di esperienza ho anche imparato a distinguere, capire e risolvere in qualche maniera, ma soprattutto ho capito che il povero, oltre all’aiuto concreto, ha bisogno di una parola di conforto e di sentire qualcuno vicino. E, tutto sommato, tu ti senti bene quando hai fatto qualcosa per un povero, meglio di quando hai detto di no. Comunque sia, come ho già detto, forse questa volta rientrerò in Italia con qualche rimorso.

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