Impressioni di infinito
In un meraviglioso volume, il fotografo Faride Fellah pubblica le sue foto del Sahara: «Mondo muto, mondo di silenzi, mondo fuori del tempo che ha un filo che unisce cielo e terra, che ha una melodia profonda e serena che unisce o separa al di là del tempo e dell’eternità».
Ogni foto è accompagnata da un pensiero… Ogni silenzio si fa sentire attraverso una riflessione.
«Nonostante le loro origini, le loro credenze o non credenze, le loro certezze e il loro dubbio, la comunione del pensiero che gli scrittori testimoniano attraverso i loro scritti mostra come l’Universalità dell’Uomo non è una parola vuota… Tutti evocano una simbiosi eterna sul mistero sahariano e diventano “gli ambasciatori” del mondo muto. Balbettano, mormorano, si inabissano nella notte del Logos, fino a ritrovarsi a livello delle radici, dove si confondono le cose, le formulazioni…» (Francis Ponge)
Charles de Foucauld nel suo cammino per giungere a vivere coi Tuareg, arrivò fino alle alture dell’Assekrem nel sud del Sahara algerino. Ha lasciato scritto: «La vista è la più bella che non si possa dire, né immaginare. Nulla può dare l’idea di foresta di picchi e di guglie rocciose che si ha ai propri piedi. È una meraviglia. Non la si può ammirare senza pensare a Dio. Mi è difficile distogliere lo sguardo da questa vista ammirevole, la cui bellezza e impressione di infinito ci ravvicinano a Dio, mentre questa solitudine e questo aspetto selvaggio ci dimostrano quanto si è soli con Lui e come si una goccia d’acqua nel mare».
Sul quaderno delle testimonianze che la gente lascia scritte all’interno del suo eremo, ho letto:
«Non sono credente, ma oggi sono arrivato qui all’Assekrem. Ho letto qualche parola di Charles de Foucauld. Mi sento vicino a Dio e all’anima, alla grande anima, all’uomo, al santo. All’Assekrem ho toccato con mano la grandezza dell’universo. Ne sono affascinato». H.H.
«Come non pensare al creatore universale davanti a tanto splendore. Un paesaggio lunare, una vista magica che porta all’umiltà. Sufficiente per ricordare all’uomo che non è polvere e che deve tutto a Dio. Sufficiente per vivere felice». M.
Giorni fa ho avuto la gioia di passare alcune ore assieme a un amico che vive in un ambiente di dune e che conserva quanto la sua famiglia gli ha trasmesso di vita nel deserto. Mi diceva: «A un certo momento si avverte che il silenzio diventa una melodia e se ti lasci trasportare tu non sei più dove sei, ma entri in un altro mondo e senti una serenità infinita…».
Il Papa ha scritto un messaggio autografo al Meeting di Rimini, dicendo: «Anche se l’uomo rifiuta o nega Dio, la sete di infinito che abita il cuore dell’uomo non scompare mai».
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