Skip to main content

In Africa, forza e luce del Risorto

Ringrazio don Gianfranco, direttore del Centro missionario di Treviso, che mi dà l’occasione di unirmi a voi tutti «segnati da restrizioni e timori», ma anche incoraggiati dal vescovo Michele e chiamati ad un serio percorso di conversione, da vivere per poter accogliere la forza e la luce del Risorto… E tutto questo consapevoli che «non commemoriamo il rimpianto di un’assenza, ma ospitiamo tra noi il Vivente, il Dio della vita». Dall’ottobre 2020 mi trovo nel seminario filosofico del Pime a Yaoundé (Camerun) per dare dei corsi nell’anno di spiritualità. Dovevo rientrare a fine gennaio, ma mi è stato consigliato di restare. Ora aspetto ordini dai superiori per il mio rientro a Treviso. Oltre al servizio in seminario sto vivendo un momento interessante. La prima volta ero giunto in Camerun nel dicembre 1968 con mons. Squizzato per vedere gli inizi del gemellaggio della diocesi di Treviso col Pime e la diocesi di Sangmelima e vi ero poi rimasto dal 1971 al 2006 quando partii per l’Algeria. Tra i ricordi più vivi ci sono i momenti vissuti con don Mario Bortoletto che visse il suo ultimo periodo come fidei donum associato al Pime. E quindi mentre ho la gioia di essere ancora in Camerun, mi sto impegnando con gli scritti e con incontri a mantenere vivo il suo ricordo amato da tanti. Nel dialogo coi missionari e coi seminaristi mantengo vivo il ricordo degli oltre sessant’anni vissuti dal Pime e in parte con Treviso e desidero che il seminario sia sentito come il frutto migliore della missione vissuta. È l’oggi che il mio essere missionario di lungo corso mi fa vivere e quanto sto vedendo dentro la storia. E vorrei far rivivere quanto appartiene anche ai trevigiani per superare la malattia della dimenticanza, cioè come dice il vescovo Michele «ospitare tra noi il Vivente, il Dio della storia». Il seminario ha 18 studenti della Guinea Bissau, Costa d’Avorio, Camerun e Ciad. Nelle nostre due parrocchie, dove vivono i Padri Rino Porcellato, Carlo Scapin e Sliiva (indiano), incontro studenti che si preparano a entrare nel nostro seminario. Altri giovani che pensano al seminario sono nelle nostre missioni del Nord Camerun e Ciad. Domenica ho celebrato nella cappella di San Lorenzo, iniziata da don Mario Bortoletto. È commovente ascoltare i cristiani nei racconti dei loro primi incontri con Don Mario e l’essere stati i primi della comunità che ora sta crescendo. Nelle due parrocchie la vitalità e la gioia sono coinvolgenti. C’è solo qualche mascherina mal messa. La vitalità dell’Africa e del seminario mi sta facendo vivere quello che dice il vescovo Michele, «accogliere la forza e la luce del Risorto».    

Articoli correlati

Mare Mosso

Icona decorativa31 Ottobre 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
E’ trascorso un mese dal mio arrivo in Bangladesh. Sapevo che dallo scorso luglio la vita di questo grande paese con …

Dall’Iran all’Italia per arrivare alle Olimpiadi di Parigi

Icona decorativa9 Agosto 2024
Icona decorativaRebecca Molteni
Nella squadra olimpica dei rifugiati, ci sono anche due giovani iraniani, Iman Mahdavi e Hadi Tiranvalipour, che in I…

Ritorno

Icona decorativa23 Luglio 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
Eccomi qui, di nuovo con una “scheggia” certamente inattesa: la precedente, numero 239, risale a più di un anno fa: n…