In visita…
Preparandomi a venire in Tunisia non pensavo di trovarmi in situazioni e in momenti non solo belli, ma soprattutto di grande interesse dal punto di vista umano e missionario. In realtà l’esperienza dei dieci anni in Algeria mi permette di capire meglio. Oggi tre momenti…
Santa Messa con T., l’unico cristiano della zona. Con me e padre Anand, c’è un medico italiano e la signora francese in visita nella città dove ha vissuto non 30 anni come avevo scritto in un’altra cartolina, ma 50 di servizio da infermiera. Troviamo nel salottino della casa di T. la tavola già preparata da sua moglie musulmana che poi è rimasta in cucina. Vi è tutto il necessario per celebrare la Messa: tovaglia con sopra pane arabo, calice col vino, la croce, un rosario, alcune immagini e la bella candela. Quella era la nostra cattedrale e ho ricordato che il vescovo aveva detto un giorno a T. che in quel luogo lui era la Chiesa. T. è molto sofferente, ma ci ha ripetuto la sua gioia di vederci in preghiera attorno a lui per il suo Santo Natale. Ho colto la bella occasione di dargli il mio libro in francese su Charles de Foucauld, mon saint en chemin. Mi ha promesso che mi scriverà una testimonianza della sua vita.
Visita a un’ammalata. Rientriamo a Tozeur per un altro percorso in mezzo a palmeti e su strade poco belle. Padre Anand e l’infermiera a un certo momento nuovo devono fermarsi a chiedere come continuare. Salta fuori da una baracca una donna che riconosce Leila, l’infermiera, e immaginatevi la gioia di tutt’e due. Subito un giovane si mette in moto per accompagnarci verso la casa dell’ammalata che visitiamo e poi ci fermiamo a parlare col padre e vedere come una famiglia vive sola nel deserto e tra palmeti. Dobbiamo restare un po’per gustare il meglio che la sorella ha preparato e vi assicuro che è straordinario. Cose, cibi, luoghi, persone… tutto merita un libro. Momenti che solo missionari in viaggio per incontrare e stare con la gente, assieme a un’infermiera così, possono vivere e sentire.
Ha voluto riparare la chiesa. Durante i duecento chilometri percorsi in macchina durante la giornata nel deserto, pongo tante domande a padre Anand e mi trovo in situazione favorevole, avendo lui già vissuto cinque anni in questi luoghi. A un certo punto, mi parla di una donna che cresciuta con la famiglia accanto a un missionario e vedendo i cristiani vicini alla chiesa, trovandola ora abbandonata, si è data da fare per ripararla. La notizia mi interessa e ne scriverò qualcosa nella prossima cartolina.
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