“Kum”, risorgere, tema di dialogo
Silvia Camisasca in Avvenire del 18 ottobre 2018 ci fa dono di una pagina intera su un prossimo dibattito: “Rinascere a nuova vita per condividere e rigenerare l’altro in una sorta di rivoluzione della responsabilità universale”.
Assistendo alle proposte di questi incontri interreligiosi, vedo con interesse l’invito ad aprirsi, ad ascoltare e a fidarsi della Parola dell’Altro. Al festival Kum di Ancona del 21 ottobre 2018, dialogheranno il teologo don Luigi Epicoco, il monaco buddhista Rinpoce e il rabbino Della Rocca Roberto. Talitha kum significa “Bambina, alzati”, ordine rivolto da Gesù alla figlia morta del rabbino (Mc, 5-41). Filosofi, psicanalisti, storici e teologi saranno a confronto attorno al grande tema delle Resurrezioni: un’occasione di riflessione sui molteplici significati del “rinascere” dalle ceneri della sofferenza. Interrogarsi sul bisogno di prendersi cura dell’altro, di farsi carico delle croci dell’umanità, di condividere un percorso comune: quello di restituire vita alla vita. Tentativo laico e coraggioso di sdoganare un tema tanto complesso.
Così si annuncia don Epicoco: «È l’esperienza liberante di chi riesce a ripartire. Credere in Cristo non è solo condivisione di pensiero, ma accettazione di quella resurrezione».
Il lama buddhista Rinpoce: «È il risveglio di questa umanità confusa. All’uomo vinto dalla sofferenza Dio dice “Alzati”, e “Risvegliati” è il monito di Buddha all’uomo caduto nel sonno delle illusioni : inviti simili a uscire dal torpore della morte interiore e risorgere a nuova vita”.
Il rabbino Della Rocca: «È l’Eterno che ci chiede di realizzarci in pienezza. Su quale rinascere o risorgere si possono incontrare tutti gli uomini, al di là del loro sentire religioso? Al di là di ogni fede, dove si ritrova la grande attualità della Resurrezione?».
Don Epicoco precisa: «Sdoganare questo tema e metterlo al centro dell’attenzione del dibattito significa dire che quello che può apparentemente sembrare un problema teologico, pervade l’uomo in quanto tale, lo coinvolge nel suo complesso. In un tema simile non è in gioco solo l’anima, ma la persona tutta intera».
E Costantino Gilardi, domenicano psicanalista: «Ogni colpo d’ala, ogni volta che il bene è più forte del male, ogni volta che la luce è più forte delle tenebre e ogni volta che la vita è più forte della morte, si compie una piccola grande risurrezione. E vi sono risurrezioni laiche e risurrezioni dall’alto, senza poter mai dire dove inizia una e finisce l’altra».
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