La festa è nel cuore
Il 4 febbraio è l’anniversario della nascita del Profeta. La sera della vigilia, ritornando dalle Piccole Sorelle, cammino per prudenza nel centro della città e non attraverso il palmeto, come faccio di giorno, perché di sera posso trovare sgradevoli sorprese. Un amico mi invita alla moschea a incominciare la grande veglia di lettura del Corano. Gli dico: «Aid mabruk» (benedizione a te per la festa). Mi risponde: «Noi per questa festa non ci diciamo “Aid mabruk”, perché celebriamo con grande solennità solo due feste, quella alla fine del Ramadan e quella grande del sacrificio di Abramo. La festa della nascita del Profeta è solo un ricordare…».
L’indomani ai due ragazzi, venuti da me per un sostegno nella lingua francese, chiedo di fare un tema sulla festa della nascita del Profeta. Mi scrivono: «Durante la notte abbiamo ascoltato il Corano. Questa festa per noi è soprattutto ricordo. Non facciamo un pranzo straordinario, ma anche oggi pensiamo di dare qualcosa ai poveri e ci facciamo visita in semplicità per un momento di famiglia. Non c’è niente di esteriore. È solo festa nel cuore. La festa è solo per Dio. L’uomo è solo un uomo e non festeggiamo un uomo».
Poi a pranzo, l’amico che viene ogni tanto, mi dice che ci sono altre usanze a seconda delle tribù. Alcuni fanno scoppiare dei mortaretti, ma non tutta la gente è d’accordo. L’usanza più bella è quella di lasciare accesa una candela in tutti i luoghi della casa durante la notte per significare la luce e la verità di Dio che il Profeta ha portato.
Negli incontri con gli amici di Touggourt mi trovo spesso confrontato con le differenze tra islam e cristianesimo e invitato a riflettere e ad approfondire. Una differenza è il culto dei santi. L’islam non celebra le feste dei suoi “profeti”. Solo Dio merita la lode.
In realtà, nel prefazio delle feste dei santi, il cristiano dice: «Nella festa riconosciamo un segno luminoso della tua grazia, ammiriamo la tua sollecitudine per la tua Chiesa, celebriamo le premure del tuo amore, tu sei glorificato nelle assemblee dei santi, coronando i loro meriti coroni i tuoi doni».
Ho pensato anche ad alcune feste che si celebrano in Europa e in altre parti del mondo. Tanta esteriorità, ma quanto contenuto? L’esteriorità è bella… quando è festa del cuore!