L’arcivescovo Delpini in Ucraina alla ricerca di una spiritualità dell’ospitalità
Il 16 aprile scorso, l’Arcivescovo di Milano si è recato in Ucraina con cento giovani preti ambrosiani e ora spiega il senso del pellegrinaggio.
«Forse continuiamo a essere ingenui e domandarci: Per costruire l’Europa dei popoli, per costruire un mondo di pace, contano più gli interessi o le speranze? È più efficace la diplomazia o la preghiera? Contano più le paure dei vecchi o i sogni dei giovani? Ce ne torniamo con molte domande e molti motivi per pregare. È stato un pellegrinaggio con incontri e dialoghi sorprendenti. Alla scoperta di un’Ucraina “terra di martiri”». Un viaggio dal tema: “La ricerca di una spiritualità dell’ospitalità” per prendere maggior consapevolezza che siamo Chiesa delle genti.
«Gli ucraini possono contribuire allo slancio missionario delle vostre chiese», ha suggerito l’arcivescovo greco-cattolico Sviatovlav per l’accoglienza dei nostri migranti. E Delpini riconosce che «gli immigrati hanno un patrimonio di esperienze e di domande che necessitano in noi un maggiore approfondimento. Vogliamo essere Chiesa che sa imparare dalle genti, che non riduce l’ospitalità al soccorso immediato, mettendo l’altro, invece, nella condizione di raccontare la sapienza che ci porta. La Chiesa, dunque, non come stazione di servizio dove si trova qualche genere di conforto, ma comunità di fratelli e di sorelle, chiamati ad essere pietre vive di un edificio santo».
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