Le festività nel mondo islamico
Le festività nel mondo islamico sono essenzialmente due ed entrambe sono festività religiose, con un ben preciso significato. Aid al Fitr, o Festa dell’interruzione, si celebra alla fine del mese di Ramadhan, consacrato al digiuno, all’espiazione e alla preghiera. La festa del Fitr è una festa gioiosa, in cui i musulmani, dopo i sacrifici del mese di digiuno, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo e, contemporaneamente, assolvono l’altro pilastro dell’islam e cioè la raccolta della zakat, o elemosina legale che spetta ai bisognosi.
L’altra festività è Aid al Adha, o Festa del Sacrificio, che ricorre alla fine del Dhul Hajj, il mese del pellegrinaggio alla Mecca, ed è comunemente chiamata “festa grande”, per l’importanza che riveste nel mondo islamico. Di norma, la Festa del Sacrificio cade circa settanta giorni dopo la Festa del Fitr.
I musulmani affermano che le due Festività rappresentano una misericordia di Dio verso essi, per cui sono incoraggiati a viverle con gioia, felicità ed unione. Non è permesso digiunare durante i giorni di festa, anzi, l’islam invita i credenti e le loro famiglie a festeggiare anche attraverso la preparazione di cibi speciali e dolci da condividere con vicini di casa, amici e bisognosi. Le feste islamiche hanno un preciso significato spirituale, quindi esse vanno celebrate in primo luogo rendendo culto al Signore, attraverso la preghiera comunitaria che, solitamente, viene celebrata all’aperto.
Tutti i musulmani sono chiamati a partecipare alle feste comunitarie, come testimonianza della loro fede e per confermare il senso d’appartenenza alla famiglia dei credenti, l’Umma musulmana. Le feste iniziano quindi con la preghiera e con il ricordo di Dio: il musulmano e la musulmana, vestiti con i loro abiti migliori, s’incontrano, si porgono gli auguri e rendono le feste un’occasione di dawah, avendo l’opportunità di spiegare, a coloro che fossero interessati, il significato dell’islam e delle feste che lo caratterizzano. È molto importante trascorrere le feste con parenti ed amici, visitando, se è possibile, anche coloro che sono lontani, poiché ciò aiuta a rinsaldare i vincoli familiari ed affettivi, esigenza sempre molto sentita in ambito islamico.
Di solito, durante queste due grandi festività, i musulmani decorano le proprie case con festoni, ghirlande e luci colorate, e fanno regali ai propri bambini. Ogni nazione a maggioranza musulmana ha poi le sue tradizioni specifiche e particolari riguardo ai cibi da preparare ed al tipo di festeggiamento, ferme restando le regole generali della Sunnah del Profeta dell’islam, secondo le quali le feste sono un’occasione di gioia e di divertimento, ma questi non devono far dimenticare il significato religioso profondo che Dio ha dato loro. Sono quindi incoraggiate le buone azioni, la condivisione, la moderazione.
In Medio Oriente, nell’area siro-palestinese, oltre ai piatti tipici a base di agnello preparati soprattutto durante la festa dell’Adha, nelle festività si usa mangiare ed offrire agli ospiti dolci tradizionali ripieni di datteri, chiamati per l’appunto ka’ek al Aid.
Fonte: http://sulayr1970.spaces.live.com/blog/cns!E9C3E6A0A1C8BC73!2249.entry