L’esodo continua
La settimana scorsa ho vissuto due giorni a Ouargla con la piccola comunità cristiana: preti, suore di varie nazionalità e studenti e operai cristiani del Burundi e del Camerun. Riflettevamo sul libro dell’Esodo e ci chiedevamo come stavamo vivendo il nostro esodo in mezzo a gente di lingua, cultura e religione diversa. Sì, perché siamo tutti e sempre in esodo. Non solo i preti e le suore, ma anche gli studenti venuti con borse di studio o gli operai in cerca di lavoro. L’Algeria accoglie tanti studenti di tutto il mondo e operai che arrivano con i documenti in regola.
Interessanti le testimonianze che ci siamo scambiati.
Il cammino fatto dagli Israeliti dall’Egitto alla Terra Promessa, le difficoltà superate, l’accompagnamento di Dio e il dono delle leggi dell’Alleanza sono elementi ancora attuali. Anche oggi il sogno di tutti è la libertà che si può trovare e vivere solo con l’aiuto di Dio, quando si è fedeli al suo amore.
Gli studenti e gli operai hanno raccontato il disorientamento iniziale nel trovarsi in un Paese diverso, presto superato grazie all’accoglienza degli algerini. «Pensavo di trovare dei nemici – ha detto uno di loro -, invece ho trovato dei musulmani a me vicini e attenti alla mia persona, interessati a conoscere la mia cultura, e favorevoli al dialogo e all’amicizia».
Un altro: «Ora scopro che Dio mi ha condotto in Algeria per rendermi conto delle ricchezze religiose e culturali di questo Paese. Capisco che Dio vuole che i popoli si conoscano e creino delle relazioni di collaborazione. La mia vita in questo “esodo” si sta aprendo. Avevo paura all’inizio, ora mi sento rassicurato…!».
Quando un giorno queste persone, tornate al loro Paese con diplomi importanti e forti esperienze, assumeranno delle responsabilità, potranno sperabilmente essere operai di pace e di fraternità.
Ieri, celebrando la messa ad Hassi Messaud, città petrolifera, ho vissuto la stessa esperienza con tecnici di varie nazionalità. Dio ci sposta da un Paese all’altro, da una cultura ad un’altra, dalla nostra famiglia a gente sempre nuova. E scopriamo che in tutto e in tutti c’è sempre Lui che accompagna e che ci fa incontrare perché vuole un mondo unito.
È meraviglioso pregare insieme e sentirsi fratelli!
Uno di loro aveva appena salutato la mamma defunta e aveva raggiunto il suo posto di lavoro, lì in pieno deserto. Anche in quel luogo sentiva l’affetto e l’accompagnamento degli amici, di Dio e della Nostra Signora delle Sabbie.
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