LIBANO- Profanatori di una statua di Maria, “condannati” a memorizzare la Sura del Corano sulla Madre di Gesù
Due giovani, allievi musulmani della scuola tecnica di Mounjez (un villaggio abitato in gran maggioranza da cristiani, nella regione di Akkar), alcuni giorni fa si erano introdotti in una chiesa e avevano compiuto gesti oltraggiosi nei confronti di una statua della Madonna. I due ragazzi avevano anche filmato la loro bravata sacrilega, e l’avevano diffusa tra i loro compagni attraverso i social media. La polizia li aveva arrestati, e gli organismi giudiziari si erano subito attivati per stabilire la pena da comminare con sollecitudine, anche per dare un segnale rapido e efficace e prevenire l’accendersi di nuovi conflitti settari. Il giudice Jocelyne Matta, incaricata di pronunciarsi sul caso, all’udienza di giovedì 8 febbraio ha preferito impartire ai due imputati una lezione di cultura religiosa islamica, piuttosto che ricorrere a pene detentive. In sede processuale, il magistrato Matta ha letto da una copia del Corano la Surah al Imran, che esprime la venerazione tributata a Maria nel Testo Sacro dell’islam, disponendo come pena per i due giovani imputati la lettura, la memorizzazione e la recita di quel testo. La proposta del magistrato è stata approvata e notificata dal tribunale di Tripoli, che ha dato mandato a un responsabile del tribunale dei minori di aiutare i ragazzi nella memorizzazione della Sura coranica su Maria. Prima di essere rilasciati, i due imputati hanno espresso pentimento per l’azione compiuta. (Agenzia Fides 12/2/2018)
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