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Icona decorativaIcona decorativa24 Agosto 2019 Franco Cagnasso

Luna

I più fedeli lettori delle “schegge” sanno che la data della festa islamica “Id-ul-fitr”, con cui si conclude il mese di digiuno, è fissata in base alle fasi lunari (come la Pasqua per i cristiani). E sanno anche che in Bangladesh, a differenza di quasi tutti gli altri paesi islamici, si stabilisce la data non in base ai calcoli astronomici, ma in base alla vista. Quest’anno, i calcoli dicevano che la festa sarebbe caduta il 5 giugno. Il 4 giugno era nuvolo, e alle 17 cominciò a circolare la voce che le festa sarebbe stata il giorno 6. La conferma ufficiale venne poco dopo, perché l’apposito comitato per l’avvistamento della luna, presieduto dal Ministro della religione, tra le 18.30 e le 19.00 del 4 giugno non la vide. Festa rinviata. Radio e TV confermarono, con la consueta autorevolezza, e la gente incominciò ad andare a dormire pensando ad un altro giorno di digiuno. Senonchè, alle 23 circa qualcuno (ma non si sa chi) da qualche parte in Bangladesh vide la luna, presumibilmente avvisò il Comitato, che immediatamente diede ordine a radio, TV e altoparlanti su rikscio che giravano per le strade, di avvisare: basta digiuno, la festa è il 5. Adesso il comitato e il ministro sono in una bufera politica. C’è chi sostiene che alle ore 23 in quel tal posto la luna non è visibile in nessun caso, c’è chi insiste: che ci sta a fare il comitato, se ascolta il primo sconosciuto che gli ha detto di aver visto la luna? E poi, che la si veda o no, la luna c’è ed è a quel punto – nuvole e non nuvole, comitato o non comitato… A proposito: perché non aboliamo il comitato?

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