Maria Assunta in Cielo
Papa Giovanni scrive: «L’Assunta mi riconduce con tenerezza a Sotto il Monte, dove tanto mi piacque venerarla nelle sue due statue: quella vestita e devotissima del Sanzi a Brusicco, nella chiesa del mio battesimo, come l’altra pur bella e vigorosa, della nuova parrocchiale, dello scultore Manzoni. Questa fu dono del caro parroco don Carlo Marinelli, uno dei sacerdoti più familiari e più benemeriti per la mia formazione ecclesiastica, e più caro ai miei ricordi riconoscenti.
Scrivo quel giorno fra i più lieti della mia vita, per me, per i parenti, per i benefattori, per tutti.
Perché ho ricordato tutto ciò? Perché anche da questo foglio sorga la voce di eccitamento a mantenermi fedele alle mie promesse, grato al Signore del bene che mi ha fatto; sorga perenne la protesta ‑ quando mancassi di fedeltà ‑ e tutto serva a farmi sacerdote, degno della mia dignità, e non indegno di Gesù a cui solo sia gloria.
Eccoci ad uno dei richiami più solenni e più cari della pietà religiosa. Il mio antecessore immediato, papa Pio XII, proclamò il dogma di fede, 1 nov. 1950. Io fui fra i fortunati che assistettero a quella cerimonia in piazza San Pietro, come nunzio di Francia. Nessuna ansietà da parte mia che sempre ammisi questa dottrina; anche se negli anni di Oriente i miei occhi non fossero richiamati che sulle immagini della dormitio B. Mariae sia in chiese di rito greco che di rito slavo».
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