Nessuno si salva da solo
La fiamma di un candelabro acceso dai leader delle religioni mondiali riuniti a Roma, illumina una piazza del Campidoglio abbandonata dal sole calato sui Fori Imperiali. In uno dei sette colli di Roma, cuore istituzionale della Capitale e teatro nel dopoguerra del patto tra le Nazioni per un’Europa unita, si svolge l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’ Egidio col suggestivo titolo “Nessuno si salva da solo – Preghiera e Fraternità”.
Il Papa – con la mascherina per tutta la durata dell’evento – è il primo ad accendere con la sua candela una fiammella della scultura in bronzo, già presente all’incontro delle religioni di Assisi del 2016. Lo seguono i rappresentanti delle altre confessioni, a suggellare l’adesione all’“Appello per la pace” in un’epoca ferita da guerre e pandemie.
Leggiamo le seguenti dichiarazioni:
Il Patriarca Bartolomeo: È un «periodo difficile per l’umanità intera…al contempo è un tempo «propizio per interrogarci, meditare, pregare ed agire per costruire una società migliore, capace di accettare le grandi sfide del momento, che non riguardano solo alcuni popoli o nazioni, ma l’intera vita su questa meravigliosa nostra casa, il mondo… Dobbiamo cominciare col curare la nostra casa comune, dentro la quale ci troviamo tutti, figli di questa umanità e di ogni cosa creata da Dio. È finito il tempo della moda ecologica, della sua idealizzazione o peggio della sua ideologizzazione. Inizia il tempo dell’agire».
Mohamed Abdelsalam Abdellatif, Segretario Generale del Comitato Superiore della Fraternità Umana, a nome del grande imam di al-Azhar Al Tayyeb, impossibilitato a venire a Roma: «Dissocio me stesso e i precetti della religione islamica e gli insegnamenti del profeta Maometto da questo peccaminoso atto criminale e da tutti coloro che perseguono questa ideologia perversa e falsa», tuona. «Questo terrorista e la sua gente non rappresentano la religione di Maometto proprio come il terrorista neozelandese che ha ucciso i musulmani nella moschea non rappresenta la religione di Gesù».
Il Presidente Mattarella: «L’Italia e Roma sono orgogliose di essere ancora un volta crocevia di dialogo e pace».
Il Papa ha concluso: «La pace è priorità di ogni politica. Dio chiederà conto, a chi non ha cercato la pace o ha fomentato le tensioni e i conflitti, di tutti i giorni, i mesi, gli anni di guerra che hanno colpito i popoli».
Con questo e altri incontri, le religioni sono chiamate a mettersi insieme in cinque fraternità: la fraternità per la vita, per eliminare le radici della violenza, la fraternità per la pace per una coesistenza armoniosa, la fraternità per la cultura per accettare le differenze, la fraternità per la condivisione per aiutare quelli che soffrono e la fraternità dell’azione per far diventare il mondo… luogo puro e profumato come un fiore.
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