Nuova sede in via Zermanese
Il numero dei seminaristi stava aumentando, ma le ristrettezze erano tali che l’anno successivo si trovò una nuova sede appena fuori città, a sud, oltre la linea ferroviaria, in via Zermanese. Padre Eugenio Salvi, un veronese reduce dall’India, successore di padre Boldrini, dovette darsi un bel da fare per sistemare nella nuova sede aule scolastiche, dormitori, cappella, refettorio.
Intanto la rivista “Le Missioni Cattoliche” faceva appello ai fedeli della diocesi per il sostentamento dei padri e dei seminaristi e la chiesa di Treviso prendeva coscienza che doveva essere missionaria e si apriva alla collaborazione a tutti i livelli: vocazionale, spirituale ed economico.
Da parte loro anche i seminaristi fin dagli inizi si sentirono impegnati a tessere e mantenere collegamenti con amici e benefattori con qualche foglio di informazione. Mons. Longhin visitava di frequente il seminario, incoraggiando tutti, superiori e seminaristi. Nel maggio del 1924, padre Filippin si preparava alla partenza per la Cina. Celebrò la Messa nella chiesa di San Martino e ricevette il crocifisso dalle mani del vescovo mons. Longhin che nel Duomo disse: «Io ti benedico, o figlio. Tu parti, e forse non ci rivedremo più qui in terra. Ma ci rivedremo certo in Paradiso, dove ci narreremo le meraviglie che la provvidenza e la misericordia di Dio avranno operato in mezzo e per mezzo di noi, suoi umili strumenti».
Il 3 dicembre 1924, il vescovo visitò il Seminario per la festa di San Francesco Saverio, ed il 20 per l’ordinazione sacerdotale del diacono Giuseppe Zanini.
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