Oculista
Una scheggia pubblicata in aprile con il titolo “Nebbia”, spiegava confusamente alcuni avvenimenti recenti, a proposito dei quali – causa nebbia – non ero in grado di comunicare nomi di luoghi, persone, entità varie. Facevo pure l’ipotesi che la nebbia non ci fosse solo per me, visto che nessuno diceva il nome di un grosso movimento fondamentalista che tutti conoscono, e che era stato all’origine di vari “mayhem” passati e anche recentissimi. Forse, scrivevo, si trattava di una nebbia benefica, che opportunamente non lasciava identificare il nemico, e quindi impediva di arrivare a rischiosi scontri frontali.
Così fu per alcuni giorni, ma ora bisogna che aggiorni la mia informazione: qualcuno, in alto, ha ricordato il nome che non veniva fuori, e lo ha messo in circolazione. Non solo, ma deve aver pensato che se c’è rischio di scontro frontale… bene, corriamo il rischio. Si è passati ad arresti di numerosi pezzi grossi coinvolti o all’origine dei “mayhem”, con interventi fulminei si è riusciti a scardinare completamente lo stato maggiore del movimento. Dopo la morte del suo anzianissimo leader carismatico, avvenuta alla fine dello scorso anno, faceva gola a tutti un numero così alto di scuole religiose autorizzate a dare diplomi validi, ma libere da qualsiasi controllo governativo, finanziate dall’estero, e con un numero molto alto di giovani pronti a passare a vie di fatto quando ce ne fosse bisogno. La lotta per il controllo del movimento era uscita dai giardini delle moschee: movimenti di politica religiosa radicale, e organizzazioni terroristiche da tempo messe al bando avevano colto al volo l’occasione per far avanzare i loro programmi al riparo del movimento, ed erano entrati senza troppi complimenti anche nella “stanza dei bottoni”. Certamente qualcuno prese decisioni e arringò le folle a nome del movimento, anche se questo era tutt’altro che unanime. Ecco il perché di pestaggi e distruzioni apparentemente illogiche; va bene prendersela con gli indù, i nemici tradizionali, ma con uffici del governo con cui da tempo ci si sorrideva a vicenda… Insomma, situazione quasi fuori controllo, resa pure un po’ “piccante” da storie di trasgressioni sessuali e di pornografia, che il governo non ha pensato bene tenere nell’ombra. Intervenire è stato – penso – relativamente facile ed efficace, perché l’arresto di qualche pezzo grosso recentemente aggregatosi al movimento e salito in alto con carriera fulminea, in ultima analisi deve essere stato gradito a parecchi.
Si sono anche opportunamente rispolverati fascicoli giudiziari risalenti al 2013 – quando ci fu il primo e finora il più grosso “mayhem”: chissà perché, dopo la pace fra governo e movimento, i fascicoli con denunce che riguardavano appunto il “mayhem” erano rimasti tutti fermi sugli scaffali. Ora, passati dagli scaffali alle scrivanie, si sono rivelati pieni di cose interessanti e di occasioni da non lasciarsi scappare.
Insomma, come è successo dopo il massacro terroristico avvenuto in un ristorante di Dhaka qualche anno fa, quando persero la vita 24 persone fra cui nove italiani, pare che la goccia (meglio, il “mayhem”) abbia fatto traboccare il vaso: allora il governo intervenne durissimamente e molto efficacemente contro i terroristi; ora pare abbia deciso di mettere in chiaro chi comanda, anche in rapporto a questo movimento di cui ha riscoperto il nome.
Un nome che io però ancora non riesco a leggere. Ne chiedo scusa. Che io abbia le cataratte agli occhi? Consulterò un oculista.
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