Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa29 Dicembre 2014 Silvano Zoccarato

Ospitalità divina

“Ospitalità divina” è il titolo del libro scritto da Fadi Daou, prete maronita, e Nayla Tabbara, musulmana sunnita, professoressa di scienze religiose e islamiche. Nella postfazione di Nayla leggo: «Il nome di Dio Al-Wasi, il Vasto, lo Spazioso, significa: Allah abbraccia ogni cosa, si estende a ogni cosa. È la Misericordia e la Conoscenza di Dio. Il teologo Ghazali afferma che ogni credente può rivestire e vivere le qualità dei 99 nomi divini e Al Wasi apre a una vita di conoscenza e di ogni valore etico. Si tratta allora di coltivare interiormente l’Ospitalità divina, cioè accogliere, fare spazio in sé anzitutto a Dio, e insieme anche agli “altri”. La lettera dei 138 Saggi musulmani, Una Parola Comune, scritta ai responsabili delle Chiese cristiane, ha rinnovato il legame dei due amori comuni a entrambe le religioni : amore di Dio e amore del prossimo. È vivere l’ospitalità divina, operare in sé una apertura di ospitalità verso gli “altri”. Questo allargamento fa sì che l’altro non sia estraneo, ma uno che abita e vive dentro ed è accolto con tutta la sua realtà, fa parte di chi lo accoglie. Jamal Rahman afferma: “L’armonia tra le religioni non è possibile senza un lavoro interno che crea spaziosità interiore, necessaria per abbracciare le differenze”. Questa accoglienza porta sacrificio e annuncio di fecondità come lo fu per Abramo. Sacrificio di uscire dal conforto del proprio cerchio con le proprie sicurezze, senza mettersi in confronto e opposizione con gli altri, e annuncio di un nuovo “sé” di se stesso. Nell’attuazione pratica non si pensa più solo ad allargare la propria cerchia, ma ad aprirsi verso gli altri. Abramo accolse i messaggeri e in seguito protesse il popolo di Loth senza paura». Questo libro mi ricorda che un nomade di Taibet, villaggio qui vicino, accolse un viandante per una notte e lo tenne con sé 14 anni. E mi ricorda quanto mi disse un giorno il capostipite di una famiglia musulmana che aiutò Piccola Sorella Maddalena al suo arrivo a Touggourt e che si ritiene quasi un co-fondatore dell’attuale fraternità : «Abbiamo vissuto un’amicizia divina». Ghazali affermava che ogni credente può rivestire e vivere le qualità dei 99 nomi divini, San Fulgenzio diceva di Santo Stefano: «La carità fece scendere Gesù e innalzò Stefano fino al cielo. La stessa carità del Re è risplendente nel soldato».

Articoli correlati

Mare Mosso

Icona decorativa31 Ottobre 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
E’ trascorso un mese dal mio arrivo in Bangladesh. Sapevo che dallo scorso luglio la vita di questo grande paese con …

Dall’Iran all’Italia per arrivare alle Olimpiadi di Parigi

Icona decorativa9 Agosto 2024
Icona decorativaRebecca Molteni
Nella squadra olimpica dei rifugiati, ci sono anche due giovani iraniani, Iman Mahdavi e Hadi Tiranvalipour, che in I…

Ritorno

Icona decorativa23 Luglio 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
Eccomi qui, di nuovo con una “scheggia” certamente inattesa: la precedente, numero 239, risale a più di un anno fa: n…