Padre Narciso Santinon
Nato il 23/01/1916, a Vedelago (Treviso), entrò nell’Istituto nel 1927. Fu ammesso al Giuramento e ordinato Presbitero nel 1939. Partì per la Cina (Hanzhong) nel 1947. Fu espulso e passò a Hong Kong nel 1952. Servì l’Istituto in Italia dal 1957 al 1961. Morì il 18/05/1995 a Hong Kong e riposa nel cimitero di Happy Valley.
Dal 1939 fu vicerettore, insegnante e propagandista a Treviso e nell’ agosto del 1947 partì per la missione di Hanchung, Shensi, Cina. Dopo l’espulsione, dal 7 aprile 1952 ad Hong Kong curò i profughi presso la cattedrale e poi lavorò come vicario a S. Teresa e come rettore e parroco a Chuk Yuen, Diamond Hill. Dal 1957 al 1961 in Italia fu rettore a Treviso e di ritorno ad Hong Kong fu assistente a S. Lorenzo, rettore a Tai Po e Tailong, N.T. Dal 1988 cooperatore ai Santi Pietro e Paolo, ed infine dal 1991 al 1995 cappellano alla St. Joseph’s home for the aged.
Ha scritto: “Venuti i comunisti, senza consultarmi, si impossessarono di quattro stanze e lasciarono a me e al mio servo due stanze. Nella mia stanza studiavo, mangiavo, dormivo e celebravo la S. Messa…”.
Sono stati anni duri, che hanno lasciato un profondo solco nell’ animo di P. Santinon: ne parlava spesso, anche ripetendosi a volte. Ricordava con commozione il suo servo, che ha voluto restargli sempre al suo fianco e condividere con lui il lavoro di raccogliere sterpaglie e quel poco di cibo che potevano trovare. A volte, si notava un certo rammarico nelle sue parole per non avere avuto la possibilità di imparare bene la lingua: “Ma erano i tempi…”.
Il suo primo impegno in Hong Kong è stato di aiutare P. A. Crotti, nell’apostolato tra i rifugiati, che si affollavano attorno alla cattedrale: non solo si impegnò pienamente nella distribuzione dei soccorsi, di cui avevano estremamente bisogno, ma si preoccupava anche della loro istruzione. Questa sarà sempre una costante del suo apostolato: la cura per l’educazione dei bambini.
Sergio Ticozzi, da Hong Kong, scrive: “Santinon con la sua bontà, il suo zelo, la sua semplicità, la sua apertura e la sua pazienza ha vinto l’animo di tutti coloro che lo hanno avvicinato”.
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