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Papa Francesco ci unisce in uno sguardo contemplativo

Leggiamo nell’Enciclica Laudato Si’ a pag. 182: «L’universo si sviluppa in Dio, che lo riempie tutto. Quindi c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero. L’ideale non è solo passare dall’esteriorità all’interiorità per scoprire l’azione di Dio nell’anima, ma anche arrivare a incontrarlo in tutte le cose, come insegnava san Bonaventura: “La contemplazione è tanto più elevata quanto più l’uomo sente in sé l’effetto della grazia divina o quanto più sa riconoscere Dio nelle altre creature”. San Giovanni della Croce insegnava che tutto quanto c’è di buono nelle cose e nelle espe¬rienze del mondo “si trova eminentemente in Dio in maniera infinita o, per dire meglio, Egli è ognuna di queste grandezze che si predicano”. Non è perché le cose limitate del mondo siano realmente divine, ma perché il mistico sperimenta l’intimo legame che c’è tra Dio e tutti gli esseri, e così “sente che Dio è per lui tutte le cose”. Se ammira la grandezza di una montagna, non può separare questo da Dio, e percepisce che tale ammirazione interiore che egli vive deve de¬positarsi nel Signore: “Le montagne hanno delle cime, sono alte, imponenti, belle, graziose, fio¬rite e odorose. Come quelle montagne è l’Amato per me. Le valli solitarie sono quiete, amene, fresche, ombrose, ricche di dolci acque. Per la varietà dei loro alberi e per il soave canto degli uccelli ricreano e dilettano grandemente il senso e nella loro solitudine e nel loro silenzio offrono refrigerio e riposo: queste valli è il mio Amato per me”». Un maestro spirituale, Ali Al-Khawwas (musulmano), a partire dalla sua esperienza, sottolineava la necessità di non separare troppo le creature del mondo dall’esperienza di Dio nell’interiorità. Diceva: «Non occorre criticare a priori coloro che cercano l’estasi nella musica o nella poesia. C’è un segreto sottile in ognuno dei movimenti e dei suoni di questo mondo. Gli iniziati arrivano a captare quello che dicono il vento che soffia, gli alberi che si flettono, l’acqua che scorre, le mosche che ronzano, le porte che cigolano, il canto degli uccelli, il suono delle corde o dei flauti, il sospiro dei malati, il gemito degli afflitti…».

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