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Pellegrinaggio a Sotto il Monte

Papa Francesco dice : “Il camminare insieme verso i santuari e il partecipare ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli o invitando altre persone, è in sé stesso un atto di evangelizzazione. Nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati ad incoraggiarla e a rafforzarla per approfondire il processo di inculturazione che è una realtà mai terminata” A Sotto il Monte, paese natale del Santo Papa Giovanni XXIII, i pellegrini sono numerosi. Per alcuni è semplicemente un luogo di turismo, una bella passeggiata fuori casa. L’ambiente, i luoghi del papa, le chiese, i monumenti e le numerose foto certamente richiamano e invitano a capire lo spirito del papa, ma molti non vivono un momento di spiritualità. Invece accostando alcuni pellegrini, soprattutto al momento delle loro confidenze, della loro preghiera, e nella celebrazione della riconciiazione, resto impressionato per la profondità di una visita, meglio di un pelegrinaggio. Forse esagero, ma mi piace accostare e esprimere quello che alcuni vivono a Sotto il Monte con quanto Alberto Mello scrive nel suo libro sui Salmi per quanti  vivono il pellegrinaggio a Gerusalemme. “Il cammino del pellegrinaggio non è soltanto nelle loro gambe, ma è nel loro cuore. E’ ciò che li anima, ciò che li sostiene, che infonde il loro vigore necessario al “santo viaggio”. Il pellegrino che ha visitato la città santa poi ne parla come di un luogo in cui si conosce Dio, si sperimenta la sua misericordia più che da altre parti del mondo. Parla di Gerusalemme  come fosse esperienza di Dio. Il pellegrinaggio diventa evangelizzazione, diventa trasmissione della fede. Raccontando il pellegrinaggio uno racconta chi è Dio. E’ perché Dio si è legato a questo luogo. Chi fa l’esperienza di Dio a Gerusalemme, il suo ricordo è come se in quel luogo associasse le radici della sua fede e si sentisse cittadino. Nel salmo 87, 4-6 si legge: E di Sion si dirà: questo e quello vi sono nati…Il Signore scriverà sul registro dei popoli : questo è nato là”. Sotto il Monte non è Gerusalemme,  ma ogni pellegrinaggio, quando è vissuto con una buona preparazione e poi bene accompagnato, può veramente diventare una esperienza di Dio. Oltre alle testimonianze di chi viene per ringraziare o per domandare una ‘grazia’, molto belle sono quelle di chi esprime il cammino della sua fede: “Ogni anno vengo a rifarmi”. “Mi sento una serenità profonda”. “Dico tutte le mie sofferenze, mi sento incoraggiato”. “Papa Giovanni mi insegna e mi aiuta ad accettare la mia situazione”. “Quando prego, me lo sento vicino”. “Mi fa sentire Dio vicino”.      

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