Pellegrini insieme… in attesa del pellegrino Gesù
Durante un incontro di dialogo interreligioso sul tema della sofferenza, della liberazione e della fraternità, il cardinale Jean-Louis Thauran si è rivolto direttamente ai credenti e ne ha evidenziato la sorprendente ricchezza umana, vera base per un cammino di comunione per tutta l’umanità.
«Siamo tutti pellegrini e vedo questo dialogo come un momento della nostra ricerca permanente per raggiungere il mistero delle nostre vite e della Verità Ultima. Va a sederti nella tua cella, disse un padre del deserto a chi gli chiedeva un consiglio, e la tua cella ti insegnerà qualche cosa. La cella è immagine del segreto del cuore ed è lì che si scopre il mistero di Dio. Oppure, come diceva un altro padre: la cella è come l’acqua che fa vivere i pesci. Senza acqua, i pesci muoiono; senza entrare ad ascoltare il cuore si muore fisicamente. Il pellegrinaggio va al profondo del cuore.
Per vivere questo pellegrinaggio che cosa portare in viaggio? Meno bagagli, superare pregiudizi, ferite, paure per ascoltare il proprio cuore e il cuore del prossimo. Attraversare le frontiere. Il pellegrinaggio ci invita ad attraversare le frontiere culturali, religiose, etniche e linguistiche per conoscere, comprendere e rispettarsi. Così viaggiamo verso “l’altro bordo”, ma fermamente radicati nelle proprie credenze religiose. Attraversare frontiere può trasformare l’ignoranza in comprensione, lo straniero in amico, l’ostilità in ospitalità e la divergenza in convergenza. Rientrare in se… trasformati. Dal dialogo ripartire con una nuova visione e missione da portare al proprio ambiente e alla società intera».
Cari amici, siamo anche noi pellegrini e ci prepariamo ad accogliere il pellegrino Gesù. Insieme camminiamo verso nuovi cammini… Sempre con Lui!
Ancora auguri!
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