Piazza Rinaldi
Benché sistemati nella villa del vescovo, a Montebelluna, era desiderio di tutti ritornare in città. Ben presto si rese disponibile la sede del Collegio Vescovile “Pio X”, che da piazza Rinaldi venne spostata in borgo Cavour, dove tuttora si trova.
Padre Piero Bonaldo, che all’epoca, a 11 anni, era appena entrato in seminario, così ricorda quel trasloco: «Il 3 ottobre 1926 gli Apostolini fecero il loro ingresso in Piazza Rinaldi, arrivandovi su un camion al canto di «Gesù, lo sguardo amabile». L’attrezzatura era molto povera, ma nessuno di noi badava a sacrifici che oggi potrebbero sembrare impossibili. Eravamo ormai in casa nostra e sapevamo che tutto serviva per allenarci ad affrontare le privazioni che la vita missionaria ci avrebbe riservato. Mi ricordo ancora la prima cena: una scodella di minestra di verze, una manata di fichi secchi ed una fetta di polenta abbrustolita… distribuita personalmente ai singoli dal vecchio domestico Federico che condiva tutto con belle frasi trevisane suscitando la più schietta ilarità. Poi, un po’ alla volta, le cose migliorarono. Qualche settimana dopo eravamo già in grado di ricevere trionfalmente un folto numero di Apostolini, provenienti dalla Lombardia, portando così il nostro numero a più di 90 aspiranti missionari. Padri Salvi era Economo e Confessore. Nuovo Rettore era Padre lsidoro Pagani che, col suo fervido zelo apostolico, sostenne e guidò la nostra vocazione missionaria ed attirò verso la nostra Opera le simpatie del Clero e dei Fedeli di tutta la Diocesi. Eravamo ancora in fase di assestamento quando, nel mese di ottobre del 1926, passarono da Treviso alcuni nostri Missionari, che dovevano imbarcarsi a Venezia, diretti in India e Birmania. In duomo ebbe luogo una funzione solenne di addio, alla quale prese parte tutta la cittadinanza. Mi ricordo che i partenti furono ospitati in un dormitorio adiacente al nostro. Un’ora prima della cena, Padre Pagani si accorse che i piatti non bastavano e che non c’era frutta… Ebbi proprio io l’incarico di fiducia di andare da Fontebasso ad acquistare stoviglie e poi in Piazza San Vito a comperare un po’ di «pomi» profumati. Ero appena un ragazzo, ma mi sembrava di essere «el paron de casa!». Con quanto entusiasmo salutammo i padri… e come avremmo voluto seguirli verso le terre lontane.
Nota
Ottobre del 1926. Partivano per la Birmania: Antonio Farronato di Ezelino da Romano (PD), vi mori nel ’31; Angelo Cassia di Bergamo, vi morì nel ’32; Ferdinando Guercilena di Montodine (Crema), vi divenne vescovo e dopo 46 anni di Birmania, morì a Lecco nel ’73. Partivano per l’India: Faustino Lenti di Milano che rientrerà nel ’31 ed Emilio Pigoni, entrato nel seminario di Roma da Parma, morirà 2 anni dopo. Il 1926 è l’anno in cui i 2 seminari missionari, di Milano e di Roma, confluiscono nel Pime.
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