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Picnic?

Tutti gli anni si ridiscute: “Dove fare il picnic che fa parte del programma Samuel?” Il programma ha a disposizione 9 giornate, distribuite su un anno intero, per aiutare una settantina di giovani a riflettere sulla loro vita, sul loro futuro, sulla vocazione. Fra le 9 giornate, una ingolosisce, perché ha la faccia di un picnic – anche se nasconde una motivazione segreta: far incontrare i giovani con qualche esempio di impegno un po’ differente da quelli che già conoscono. Quattro suore di quattro congregazioni diverse, due pimini, un prete diocesano e qualche “osservatore” di provenienza variabile, riconsideriamo i pro e i contro delle varie possibilità: destinazioni, distanze, condizioni delle strade, costi, emergenze in caso di pioggia, e compagnia. E poi si decide: andiamo a Mymensingh: come l’anno scorso, come due anni fa, come tre anni fa… Tanto tutti i giovani ogni anno cambiano, e d’altra parte solo Mymensingh – una cittadina a 150 chilometri a nord di Dhaka – ha un menu così vario e insolito per la Chiesa del Bangladesh, piuttosto monotona in fatto di iniziative: parrocchie, scuole, dispensari medici, cooperative di risparmio – punto. Che cosa c’è di diverso a Mymensingh? C’è la Comunità di Taizé, con Fratelli di appartenenze ecclesiali e nazionali diverse che vivono e lavorano insieme, specialmente fra i poveri e i giovani: una vocazione ecumenica che è ancora una perla rarissima. Si ascolta la loro esperienza, presentata con grande semplicità e convinzione, si prega con uno stile un po’ insolito e gradevole, si passa un po’ di tempo lungo un fiume con una brezza deliziosa. E poi varie “gemmazioni” delle attività dei Fratelli. A poca distanza, la Comunità dell’Arche, che raccoglie persone con disabilità mentale, organizzate in tre gruppetti tipo famiglia, con l’aiuto di volontari. Qui le religioni si incontrano e convivono, rispettate e incoraggiate, senza miscugli e senza barriere. Basta poco per intuire che i disabili mentali non sono “oggetto di assistenza”, ma persone a cui si chiede di esprimere tutto ciò che possono, che ricevono e danno affetto. Ci si può incontrare anche con “Amici della Pace”, un’associazione nata fra gli studenti di varie religioni, che hanno un programma di sensibilizzazione e formazione alla pace anche in condizioni di tensioni nei villaggi, nelle scuole, ovunque si può. Seguono 10 “decisioni” fra le quali – mi dice una ragazza musulmana – quella che preferisce è la volontà di vivere una vita sobria, perché è profondamente liberante. E c’è pure un’associazione insolita, chiamata “Svegliamoci!”, che raccoglie solo persone del gruppo etnico Mandi, e solo cristiani (lo sono quasi tutti i Mandi…). Lo scopo? Intercettare Mandi che vivono isolati, bevono o si drogano, sono trascurati in ospedale, non possono studiare… e dire loro: “Non sai che noi siamo i migliori? Dai che ci tiriamo su!” Un messaggio sorprendente per popoli di minoranza spesso angustiati dal complesso di inferiorità, o da una rabbia troppo a lungo inghiottita. E poi, prima di ripartire, una visita e una chiacchierata con le Suore del Monastero di Clausura, le “Clarisse adoratrici”, che suscitano un’infinita curiosità e non poche domande, a cui arrivano risposte di semplicità sconcertante. “Suora, perché ha deciso di chiudersi qui dentro?” chiede una ragazza. “Perché é bello stare con Gesù”. “Non so se posso chiederlo – balbetta un ragazzo – ma vorrei sapere… quali programmi potete vedere alla televisione?” “Beh, la televisione qui non c’è”. Il ragazzo quasi sviene e poi balbetta “Ma come fanno?” Il tutto in una giornata: partenza alle 5.30, una banana e una specie di pagnottella dolce lungo il viaggio, arrivo alle 10, programma con Taizé, L’Arche, Amici della Pace, Associazione Svegliamoci, preghiera con i Fratelli, un piattone di risotto, una passeggiata al fiume, trasbordo dall’altro capo della città, Messa in cattedrale, colloqui al monastero, partenza, e in viaggio un pacchettino di biscotti. Tutti contenti, e noi gongoliamo perché nessuno dice: ma che razza di picnic è questo? Faremo poi una valutazione, discuteremo i pro e i contro, e… decideremo che anche il prossimo anno si tornerà a Mymensingh.

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