Pime, una grande famiglia. Qui e in Cielo
Il 13 giugno 2018, nella nostra casa di Rancio di Lecco, abbiamo salutato padre Luciano Lazzeri che fu padre spirituale nel nostro seminario di Milano. Venuto da Hong Kong, l’ho avuto vicino per alcuni anni e quindi ho usufruito della sua saggezza e del suo fraterno aiuto. Oltre ai parenti, erano presenti alcuni sacerdoti, il parroco di Bogliasco (Genova) dove padre Lazzeri aveva prestato servizio per vent’ anni, un suo compagno di seminario di Como, don Donato di Isolaccia, padre Sergio Fossati e padre Achille Boccia del Pime, anche loro della comunità di Genova Nervi. La cerimonia è stata molto semplice. Dopo la Messa il suo corpo è stato portato a Isolaccia dove riposerà con la sua gente.
Trovandomi ora a Sotto il Monte, non manco di partecipare alle esequie dei nostri missionari e vivo sempre un bel momento di preghiera della famiglia del Pime. A volte è un confratello col quale ho lavorato da vicino, come il padre Angelo Rusconi, padre spirituale del seminario; a volte si tratta di qualche anziano conosciuto da giovane seminarista, come il padre Redaelli; o di qualche conterraneo di Treviso, come il fratello Francesco Sartori.
Oltre al rapporto coi defunti, durante le esequie avvengono incontri coi confratelli di Rancio e delle nostre case vicine che vi partecipano. Il saluto del Superiore generale, presente o rappresentato da qualcuno o con uno suo scritto, fa sentire che si è membri di una famiglia. La presenza poi dei parenti e dei sacerdoti amici del missionario, realizza l’ampiezza della famiglia del Pime, unita nello spirito missionario, ritenuto e vissuto come dono di Dio. Ognuno di noi coglie il momento alla sua maniera.
Mi piace sentire crescere in me il legame vissuto sulla terra e che continuerà in Paradiso. Papa Benedetto, ai bambini di Milano che gli avevano chiesto come pensava il Paradiso, ha risposto: «Con la mia famiglia ho vissuto un’infanzia bellissima. In Paradiso sarà ancora così».
Il cardinale Carlo Maria Martini ha ricordato che Jacques Maritain descriveva con semplicità e profondità la misteriosa e tenera relazione che unisce ciascuno di noi con i membri della Chiesa che ci hanno preceduto nel Regno eterno. Coloro che stanno presso Dio non cessano di interessarsi delle realtà per le quali si sono spesi nella vita terrena e che ora contemplano nella luce di Dio. Con loro possiamo entrare in conversazione, confidando ciò che ci sta a cuore e che anch’essi ebbero a cuore, per cui lavorarono e soffrirono».
Il Pime è già una grande famiglia in Cielo. Manteniamo vivo il ricordo di tanti per poter poi vivere altrettanti incontri felici in Cielo.
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