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Prendere coscienza della gravità della situazione

Jean Marc Ela, prete sociologo camerunese, nel suo libro La ville en Afrique noire, (Karthala, 1983), esamina «le nuove mentalità nell’impatto con la realtà urbana, i problemi della mancanza di lavoro, dell’abitato e del trasporto». Con coraggio racconta «la frustrazione dei giovani, delusi e senza speranza di far parte del mondo degli adulti, e l’esercito dei giovani delinquenti tra quartieri residenziali calmi e prosperi. Il rischio è di trasformare le capitali in una immensa polveriera». Jean Marc avverte che «al di là dei discorsi tranquillizzanti sui miracoli della crescita, è necessario oggi prendere coscienza della gravità della situazione». Ghislan Suffo, pastore della Chiesa evangelica della regione dell’Ouest, è incriminato e in attesa di processo, per il discorso fatto il 26 febbraio 2019 agli Obsèques del professore Samuel Ndomgang alla presenza di alcuni membri del governo. Alcune sue espressioni: «Vampiro non è solo chi mangia l’essere umano. Vampiro è chi mangia l’avvenire della gioventù… del suo popolo… il destino del popolo. C’è il vampirismo sociale dove mangiate l’avvenire di vostro figlio, delle generazioni di camerunesi. Questi vampiri sono in tutti gli strati della società. (…) Presto in Camerun ci saranno dei figli che si vergogneranno dei loro genitori… quelli che facevano parte della rete che distruggeva la società. Presto saremo sorpresi che i figli diranno che non vogliono vivere coi soldi rubati e distolti col vampirismo sociale». Poi il pastore mette in guardia  di chi sembra lavorare per il bene del Paese, di chi parla con autorità, quella dello stato, mentre mangia “le sel du palais” (“il sale del palazzo”). Alcuni difendono e si danno da fare per l’ordine pubblico, ma sono comprati, pagati, mangiano il sale del palazzo. Non fidatevi, fratelli, non cadete nell’errore. C’è chi per “il sale del palazzo”, rinuncia alle sue origini. Mangiando “il sale del palazzo”, si distrugge il paese». (Emergence, 8 marzo 2018) Il discorso del pastore lamenta la situazione disastrosa della crisi nella zona anglofona.    

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