Ricordando don Mario Bortoletto
La diocesi di Ebolowa (Camerun) ha aperto la causa di beatificazione di don Mario Bortoletto, fidei donum della diocesi di Treviso, poi associato al Pime.
Mi commuovo perché don Mario è come un fratello, avendo condiviso tanto cammino missionario con lui e con la sua famiglia. Ora lo vedo ancora più vicino a tanti amici fedeli al Vangelo e che daranno lode a Dio per i doni dati a lui e ai quali aveva corrisposto. Desidero che tanti amici possano unirsi a quanti l’hanno conosciuto per godere della gioia profonda che ci dà Dio col suo amore di santità.
Quel mattino del 9 marzo 2009 nacque questa “Cartolina a don Mario Bortoletto” dal deserto dell’Algeria dove ormai mi trovavo.
«Caro don Mario, questa mattina sei andato in Paradiso. Sei stato il mio maestro durante le camminate nella foresta del Sud del Camerun per raggiungere i villaggi lontani. I primi tempi provavo invidia vedendoti l’idolo della gente, poi l’ho superata, sentendomi anch’io tanto amato. Penso che sei stato il più amato dei (e dai) missionari e ora tanto pianto, soprattutto dai tuoi ragazzi, diventati preti. Non sapevi dire di no, soprattutto quando anche i più piccoli gruppi dei nuovi cristiani, ti chiedevano una cappella per poter pregare insieme. Quante ne hai costruite? Ora passi il tempo a visitarle, e a far sentire il tuo affetto. Non so se mi hai ascoltato quando ti ho chiesto di scrivere, racconti, proverbi, riti, perché eri come uno di loro e ne sapevi ormai più di loro. Ricordi quando ci hanno presentato gli spaghetti dentro una bottiglia di Pedro?
Continua Mario ad incontrare, a camminare, a stare insieme ai tuoi amici africani, col tuo tono da ragazzo allegro e scherzoso. Ci deve essere festa in Cielo, con tanto melamba (vino di canna da zucchero) e danze che non finiscono mai. E quando giocheremo a carte, ricordati che gli assi sono quattro e non di più. Ciao, sempre uniti anche nella preghiera. Arrivederci!».
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