Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa28 Giugno 2023 Franco Cagnasso

Risveglio?

Caro Gigi, chissà se, dopo i numerosi tentativi di vedere se finalmente è arrivata una “scheggia” nuova, proverai ancora una volta a entrare nel blog “Schegge di Bengala” e troverai – con tua grande sorpresa – questa mia lettera per te? La sto preparando proprio perché mi hai chiesto: perché non scrivi più? Eccomi qua, e chissà se ci sarà un risveglio del sottoscritto, e una ripresa della produzione di schegge? Non lo so neppure io… Anzitutto, voglio confermarti che la tua visita a Sotto il Monte, il 19 giugno scorso, insieme a tua moglie e a tuo cugino, ha riempito di gioia me, come pure i missionari “cinquantenni” con i quali mi ero trovato là per un appuntamento speciale. Ero stato invitato a organizzare tre giorni di preghiera, meditazione, condivisione per quattro missionari del PIME arrivati al “giubileo” della loro ordinazione sacerdotale: Carlo, Gianantonio e Quirico hanno vissuto la loro missione in Bangladesh, Alberto in Guinea Bissau. Per me, gli anni trascorsi dall’ordinazione sono ormai cinquanta quattro, e il giubileo è ormai alle spalle; per questo mi avevano coinvolto con il ruolo di “esperto” nella stagionatura del servizio presbiterale missionario… Non ricordo esattamente le date, ma tu sei più o meno loro coetaneo, e la tua missione è stata nelle Filippine, da dove il dittatore Marcos ti cacciò poi come un pericoloso sovversivo. Vidi la tua sofferenza e in qualche modo ne fui partecipe. In seguito, ho avuto l’occasione di farti una lunga intervista, pubblicata da Mondo e Missione, in cui mi hai raccontato come avevi vissuto – insieme ad altri – il tuo impegno di prete in una vastissima parrocchia della grande Manila. Ne è nato un articolo di cui sono fiero ancora oggi. No, non eri un sovversivo, eri una persona che cercava con tenacia di essere – con intelligenza e coraggio – accanto a tante persone dimenticate, sfruttate, disprezzate. L’espulsione dalle Filippine era stata per te un’esperienza lacerante, aggravata anche dall’incomprensione di qualcuno che affrettatamente attribuiva l’accaduto alle tue “imprudenze”, a ingenuità, a radicalismo giovanile: “Te la sei cercata, non potevi stare attento?” Non conosco i singoli passaggi degli avvenimenti che ne sono seguiti. So che hai ancora “lavorato” con e per i Filippini anche fuori da quel Paese che amavi, approdando poi nelle Haway, dove hai dato tutto te stesso per il riscatto e per la formazione di giovani costretti ad affrontare tante difficoltà di diverso genere. Tu e tua moglie li avete accompagnati ad amare lo stare insieme, il seguire i ritmi della natura coltivando campi e orti, l’avere fiducia nella vita… L’impresa è cresciuta, e bene, ma recentemente tu l’hai lasciata per trasferirti negli Stati Uniti, da pensionato. Perché? Perché non hai voluto mettere radici nella “tua” opera, appropriartene. Sapersi ritirare al momento giusto è un’arte che pochi hanno. Ci eravamo tenuti in contatto sporadicamente, e avevi pure commentato qualche mia “scheggia” che trovavi interessante. L’altro giorno, a Sotto il Monte, abbiamo avuto la gioia di vederci, tornare sul passato, farci risate cristalline, sentire che dopo tanto tempo sembrava di esserci lasciati soltanto ieri: il discorso riprendeva senza difficoltà ed era profonda l’emozione di sentirsi vicini nella fede, nell’impegno, nella serenità dell’età ormai avanzata – nonostante i percorsi differenti che abbiamo seguito. Differenti sì, ma con un’anima comune, con speranze e punti di riferimento condivisi. Caro Gigi, non ti arrabbiare: iniziando non volevo scrivere di te, ma a te; poi le due cose si sono intrecciate e questo non mi dispiace perché anche la prossima scheggia, se ci sarà, possa essere capita da eventuali lettori. Forse questa non è una “scheggia di Bengala”, ma certamente è una “scheggia di amicizia”. Grazie Gigi, e un abbraccio! P. Franco Cagnasso Monza, 26 giugno 2023

Articoli correlati

Dall’Iran all’Italia per arrivare alle Olimpiadi di Parigi

Icona decorativa9 Agosto 2024
Icona decorativaRebecca Molteni
Nella squadra olimpica dei rifugiati, ci sono anche due giovani iraniani, Iman Mahdavi e Hadi Tiranvalipour, che in I…

Ritorno

Icona decorativa23 Luglio 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
Eccomi qui, di nuovo con una “scheggia” certamente inattesa: la precedente, numero 239, risale a più di un anno fa: n…

Egitto, il turismo scopre la magia di Siwa

Icona decorativa15 Luglio 2024
Icona decorativaChiara Zappa
L’oasi nel Sahara, circondata da una natura rigogliosa, ha una lunghissima storia e una cultura unica, dovuta al suo …