Ritorno a piazza Rinaldi
Demmo l’addio a Santa Cristina ai primi di luglio, ringraziando il Signore di poter rientrare tutti sani e salvi a Piazza Rinaldi, che andava rinascendo dalle rovine.
Padre Maquignaz, ormai vecchio e provato dalle tribolazioni della guerra, lasciò Treviso, consegnando gli Apostolini a P. Umberto Galbiati, che un anno e mezzo dopo partì col primo scaglione di Missionari del Pime destinati al Brasile.
Gli successe padre Narciso Santinon il 17 febbraio 1948. Alla sua partenza per Hong Kong nell’agosto del ’53 venne sostituito da padre Celso Caugig. Dopo di lui la direzione passò a padre Floriano Forestan. Si cominciò allora a pensare ad una nuova sistemazione del vecchio seminario. Ricostruire nello stesso luogo o portare tutto in ambiente più ampio, presentando ai Superiori Maggiori il terreno acquistato lungo il Terraglio. P. Gaetano Filippin, rettore dal 1961, dopo 25 anni di Cina e 10 di Brasile, era pronto a ricominciare da capo con entusiasmo giovanile.
Padre Gaetano Filippin, rettore del seminario da piazza Rinaldi a Preganziol
Espulso dalla Cina nel ’48, da Mao-Tse-Tung, padre Filippin riprende in mano le sorti del Seminario. Ripartì per il Brasile nel ’51 e dieci anni dopo venne richiamato e nominato Rettore a Treviso. Viste le ristrettezze a Piazza Rinaldi incominciò a darsi da fare per una nuova sede in via Terraglio. Il “Terraglio” è un viale che in pochi chilometri, da nord a sud, quasi in linea retta, collega Treviso con Mestre-Venezia. Vicino alla città è fiancheggiata da abitazioni che man mano si diradano e vi appaiono, separati da terreni messi a coltivazione, parchi e “Ville Venete”. Là, nelle vicinanze della città, con buoni collegamenti pubblici col centro, era stato individuato un ampio terreno che fu ritenuto adatto per il nuovo seminario. Padre Filippin interessò al progetto i missionari reduci perché vi contribuissero con la loro esperienza; sapeva infatti che il missionario è spesso costretto a divenire ingegnere, architetto, impresario e…manovale nella costruzione di chiese, ospedali, seminari… L’elaborazione dell’architetto Roberto Fontana risultò di comune gradimento e se ne decise la costruzione.
La cerimonia ufficiale della posa della prima pietra del nuovo Seminario avvenne il 7 giugno 1966 alle ore 18. Erano presenti l’Ecc.mo Vescovo della Diocesi, S. E. Mons. Antonio Mistrorigo, che compì la cerimonia, il Superiore Generale del Pime, S. E. Mons. Aristide Pirovano, padre Pietro Bonaldo, Superiore Provinciale della Provincia settentrionale e varie altre personalità. Si dava così inizio ad una nuova epoca della storia del Pime in terra trevigiana. Il nuovo Seminario sarà grande, capace di circa centocinquanta seminaristi, di linee architettoniche semplici e che favoriscono la sua piena funzionalità. La zona è veramente bene indovinata: pochissime costruzioni, così che si è potuto isolare il seminario in un vasto terreno, dove trovano posto ampi ed ariosi cortili, campi da gioco e tutto ciò che può favorire e garantire una vita sana e serena ai ragazzi.