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Storia antica della Chiesa in Algeria e Tunisia

Presentare in poche pagine la storia antica della Chiesa in Africa settentrionale, e nello specifico nelle attuali Algeria e Tunisia, può essere un po’ pretenzioso! Sicuramente ci saranno delle lacune e alcuni passaggi forse poco chiari. La storia di questa Chiesa è allo stesso tempo ricca e complessa. Una storia movimentata che ci ha lasciato numerosi martiri, uomini e donne con una fede profonda. Il nord dell’Africa ha conosciuto più di seicento vescovi sparsi nel suo territorio, e decine di teologi e uomini di Spirito che ben hanno saputo comprendere e comunicare il messaggio della fede. Tre sono le figure principali che emergono durante questo periodo: Tertulliano, San Cipriano, Sant’Agostino. Questa terra donerà alla chiesa tre papi: Vittorio I (189-199), Milziade (311-314), Gelasio I (492-496). Una storia anche dolorosa e tormentata: le spaccature interne, le persecuzioni, le eresie e gli scismi renderanno questa chiesa vulnerabile, fino a farla progressivamente sparire dopo l’invasione araba. Si trova traccia della popolazione berbera dal 2000 a.C. Dal 1000 a.C. i berberi si mescoleranno con le popolazioni dell’attuale Italia, Francia e Spagna. Durante la stessa epoca, i grandi commercianti della Fenicia creeranno porti e mercati lungo la costa. In Tunisia troviamo Cartagine (814 a.C.); in Algeria Hippo Regius (Annaba), Rusicade (Skikda), Igilgili (Djijel), Icosium (Algeri), Caesare (Cherchell), Bresk (Gouraya), Cartennae (Ténès). I Fenici occuparono le coste, e v’impiantarono la loro cultura, lingua, religione e usanze. Con il passar del tempo, Cartagine divenne indipendente dalla Fenicia e la città diventò potente nel Mediterraneo, in special modo in Sicilia, in Sardegna e in Spagna. Dopo essersi scontrata con i Greci, Cartagine ebbe come principale nemico l’Impero Romano. I conflitti tra le due potenze sono noti con il nome di “Guerre Puniche”, e terminarono nel 146 a.C. con la distruzione completa di Cartagine. Da questo momento, fino alla caduta dell’Impero Romano, la storia della Chiesa dell’Africa del Nord sarà legata per cultura, lingua e tradizioni, all’Impero di Roma. Già un secolo prima della distruzione di Cartagine le popolazioni berbere si erano federate, e fu forse Sifax il primo sovrano berbero della Numidia. Tuttavia, la forza dell’Impero Romano era così grande che s’impose facilmente su questi regni locali. Così le popolazioni berbere si romanizzarono, anche se al loro interno rimasero sempre dei gruppi ostili all’occupazione romana. Nel 39 a.C. Roma ha semplicemente annesso il regno di Juba II (dall’attuale regione di Costantina fino a Cherchell) al suo Impero e non ci sono state guerre troppo dolorose. L’Africa del Nord è stata quindi divisa in varie province. L’attuale Algeria corrispondeva alle province della Mauritania Cesarea (da Tlemcen a Alger). Setif, il sud algerino e l’attuale est tunisino costituivano la provincia chiamata Numidia. La restante Tunisia e l’attuale nord della Libia costituivano la provincia dell’Africa Proconsolare. (Manoscritto del Pime in Algeria e Tunisia)

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