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Tamanrasset

È sorta nel 1905, quando le quaranta persone che vivevano sotto ripari di frasche videro arrivare un marabut bianco, Charles de Foucauld, innamorato di Cristo e dei Tuareg e che volle costruire la prima casa in duro, ora al centro di una città di 120 mila abitanti. Per raggiungere Tamanrasset dal nord dell’Algeria e dal sud di diversi paesi, devi percorrere migliaia di chilometri di deserto, valicare montagne e salire a 1360 metri di altezza. Anche oggi è luogo di passaggio dal Mali e dal Niger, dove vengono “scaricati” molti esseri umani, dopo essere stati spogliati di tutto e di ogni dignità. Molti di loro continuano verso il Mediterraneo. Alcuni si fermano, accontentandosi di nutrirsi con un duro lavoro. Chi sosta un po’ durante il viaggio, ha la fortuna di sentire: «Va lì, troverai qualcuno che ti accoglie, potrai lavarti…». Poi trova una sorella, un fratello, poi sente che può pregare insieme ad altri come lui, ritrova il Gesù che aveva lasciato. La prima Messa è un continuo piangere di tristezza e di gioia. C’è anche chi chiede il cammino del battesimo, e chi si rifà il cuore. Vi è anche un prete che va a cercare nei nascondigli la “pecorella perduta”. Il miracolo è quando, dopo aver ritrovato Gesù, si rimette in viaggio, ritorna a casa a dire alla sua gente che non vale la pena di sognare un paradiso sulla terra, ma con Gesù si può migliorare il proprio. Sì, c’è anche il ritorno. E c’è pure il cristiano, che si ferma ad aiutare quelli che incontra nei tuguri e nel lavoro inumano, il febbricitante di malaria, l’abbandonato in un ospedale o che organizza la sepoltura del transfuga ignoto. Ho chiesto a una suora, seduta davanti al tabernacolo: «Ti vedo ferma a pregare. Che cosa dici?». Mi risponde: «Lo guardo, mi lascio guardare. Gli porto chi incontro, me ne porta altri». Tamanrasset è anche luogo dei commercianti del sud che si organizzano secondo la loro cultura e religione. Luogo degli operai cristiani copti che hanno chiesto di radunarsi e pregare nella casa-cappella di Charles de Foucauld. Sarebbe anche luogo turistico meraviglioso per la natura straordinaria e per i segni lasciati impressi da umani nell’antichità, nonché luogo di pellegrinaggio sulle orme di de Foucauld. Ma alcune situazioni difficili hanno reso la zona poco sicura.

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