Tozeur: la missione nel deserto tunisino
La Chiesa in Tunisia, come del resto quella in Algeria e del Nordafrica in generale, è una Chiesa missionaria cioè composta da pochissimi cristiani locali e da personale religioso straniero. Sono piccole realtà che vivono in un contesto religioso-culturale islamico e che fanno fatica ad aumentare sia nel numero sia nella rilevanza sociale,. Malgrado questa situazione apparentemente negativa, la Chiesa in
Tunisia decide di impegnarsi per ricominciare una presenza nel sud del Paese, dopo una lunga assenza che era cominciata alla fine del periodo coloniale. Decide di compiere questo passo con noi missionari del Pime.
Perché il Pime apre una missione nel sud della Tunisia?
La vicenda di padre Anand Talluri ci aiuta a spiegare e a capire perché si è avuta la forza (e anche un po’ l’incoscienza) di “osare”. Padre Talluri viene destinato alla missione Pime in Algeria nel 2015. Dopo lo studio del francese, non riesce a
ottenere il visto d’ingresso per questo Paese, per cui i responsabili locali del Pime decidono di fargli studiare l’arabo classico a Tunisi, sperando che dopo questi studi possa ottenere il visto richiesto, ma questo non accade.
Nel 2018, durante la nostra assemblea annuale, padre Talluri esprime il proprio disagio nel vivere nell’incertezza e chiede che la direzione generale dia un’indicazione circa il suo futuro impegno missionario. Durante la stessa assemblea, i membri della comunità Pime in Algeria decidono di scrivere una lettera alla direzione generale. L’assemblea generale 2019 decide che la missione in Tunisia è estensione della missione dell’Algeria.
Il 16 gennaio 2020 il superiore generale del Pime, d’accordo col vescovo locale, invia padre Anand Talluri e fratel Marco Monti nella città di Tozeur.
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