Tunisia, terra di martiri e di santi
Santa Perpetua e Santa Felicita
Il 7 marzo del 203 a Cartagine vengono martirizzate Santa Perpetua e Santa Felicita insieme ai loro compagni: Revocatus, Saturninus, Secundulus, Saturus, Iocundus, Artaxius, Quintus… Le due sante continuano a essere menzionate nella Prima Preghiera Eucaristica (Canone Romano).
San Cipriano
San Cipriano non è solo il martire del III secolo più celebre d’Africa, ma anche «una delle più belle figure di vescovo della storia del cristianesimo». Si convertì al cristianesimo verso il 249, a 35 anni: vendette tutti i suoi beni e distribuì i proventi ai poveri. Subito dopo il battesimo fu vescovo di Cartagine dal 249 al 258. L’inizio
del suo episcopato fu caratterizzato dalle persecuzioni. L’editto di Decio del 250 proibiva il culto cristiano. Si nascose fino a marzo del 251, non per vigliaccheria, ma per poter meglio dirigere la sua Chiesa in difficoltà. Questa scelta fu contestata, soprattutto da chi si era opposto al suo episcopato. La cosa arrivò anche al papa, e San Cipriano si giustificò davanti a papa Cornelio trasferendogli un duplicato delle lettere pastorali con le quali aveva mantenuto i rapporti con la sua Chiesa durante questo periodo di “clandestinità”. Il 30 agosto 257 San Cipriano è chiamato davanti al Proconsole Paternus che gli chiede di professare la religione romana. Lui si rifiuta e per questo è imprigionato e ucciso.
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