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Un nuovo vescovo per Ghardaïa

Mons. Claude Rault, ormai vescovo emerito della diocesi algerina di Ghardaïa, ben conosciuto  anche in Italia, comunica : «Da parecchi mesi eravamo in attesa e ora la notizia è giunta. Papa Francesco ha nominato padre John, il provinciale dei Padri Bianchi dell’Algeria e della Tunisia. Quando fui nominato vescovo nel dicembre 2004, padre John era a Ghardaïa  e mi accolse. Ora potrà dedicarsi presto al nuovo incarico. Che il Signore lo aiuti come ha aiutato me durante questi anni di servizio! Sarà fedele a questa “Grazia” e alla fiducia che gli è stata fatta. Conosce il Sahara, ama la sua popolazione, ama la nostra Chiesa diocesana. Ma vi confido pure che sono preso da un sentimento di tristezza per dovervi lasciare dopo un servizio di dodici anni che mi appassionava totalmente. Sento che il passaggio non sarà senza pena. I tre mesi trascorsi a Parigi durante la mia malattia mi hanno già fatto vivere “l’abbandono”, che ora posso vedere come benefico. In seguito… Dio vedrà! Ma vi assicuro che la gioia e la riconoscenza prevalgono. Posso pregare come il vecchio Simeone mentre accoglieva il Bambino Gesù nelle sue braccia: “Ora, Signore, puoi lasciare andare in pace il tuo servo”. Ringrazio quanti mi sono stati vicini in questa attesa, soprattutto quanti hanno collaborato con me e hanno continuato a lavorare durante la mia lontananza quando non ho potuto visitare la diocesi come volevo. Mi resterete vicini col cuore e con la preghiera come già molti mi hanno testimoniato. Vorrei ricordare anche gli amici musulmani, uomini e donne, che si sono sempre stretti vicini a me e coi quali abbiamo lavorato umanamente a immagine di ciò che Dio vuole per la nostra terra. Ovunque nella diocesi la vita continua. Restiamo fedeli nell’impegno della preghiera, dell’inculturazione e della manifestazione della carità di Dio. Continuiamo il cammino, seguendo Gesù che ci precede sempre presso l’altro, specialmente il più debole, il più piccolo, il più sprovveduto, il più lontano, il più ignorato. Che cosa mi resta? Solo il “grazie” a Dio per il dono del servizio con voi. Sono cosciente di non essere stato all’altezza di ciò che si attendeva da me. Chiedo perdono a chi ho ferito e offeso, forse senza saperlo, e vorrei partire a cuore leggero. Una nuova tappa per me, per voi e per padre John. Gesù è il cammino, seguiamo i suoi passi».  

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