Una Chiesa al Presepe. Visitazione
Nel 2012, mons. Paul Desfarges, vescovo di Constantine, in Algeria (attualmente anche vicario di Algeri), scriveva la sua prima lettera pastorale dal titolo Une Eglise dans la mangeoire (Una Chiesa nella mangiatoia).
Il vescovo vedeva nell’incarnazione di Gesù il senso pieno della natura e della missione della Chiesa. Prima, Gesù presente e attivo in Maria; poi quando incontra e accoglie nel presepio: ovvero, una Chiesa in visita e che incontra e dialoga. I vescovi del Maghreb hanno continuato questa riflessione nella lettera pubblicata il primo dicembre 2014. «Fuori da ogni conquista, la missione è una Visitazione: Come Maria, portando Colui che ci porta, noi andiamo a visitare i nostri fratelli e sorelle per aiutarli e ogni incontro è effusione dello Spirito Santo, una Pentecoste. La storia delle nostre Chiese è la storia di questi incontri di umanità. La grazia di “andare verso” ci fa sperimentare una gioia simile a quella nata nell’incontro tra Maria e Elisabetta. I bimbi sussultano. Maria esclama il Magnificat! Le nostre Chiese vivono l’apostolato dell’incontro. Condotti dallo Spirito, i nostri cuori si aprono al mistero dell’altro, sperimentiamo una comunione veramente spirituale, in un cammino di verità. La speranza ci spinge in fretta al servizio della vita che vuol nascere in ogni persona. Con Maria, le nostre Chiese vogliono vivere il fiat che permette l’accoglienza con rispetto del cammino dell’altro, della sua luce, della sua speranza. Ogni persona è un mistero sacro. Maria ci precede a meditare gli “avvenimenti” circa la storia dei popoli ai quali siamo mandati. Un cammino di incarnazione, chiamati ad accompagnare ogni giorno il cammino di Dio verso i popoli del mondo e vivere una crescita in umanità la cui ultima tappa è l’incontro con Dio».
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