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Vi porto all’altare

Il Pime si rinnova e ha bisogno di essere unito in preghiera. In questo momento sento forte il legame che mi unisce alla mia famiglia del Pime. All’interno, ci sono ricordi molto vivi, che in questi giorni riemergono. Mamma Monica, chiese al figlio Agostino: «Ricordati di me, dovunque sei, dinanzi all’altare del Signore». (Confessioni 9, 11,27) Si, vi porterò all’altare, padre Ferruccio Brambillasca e padre Davide Sciocco. Ieri avete detto sì al servizio nella direzione generale del Pime. Vi ringrazio e vi sento uniti all’altare, anche quando eravate studenti in seminario. Vi porterò all’altare assieme a tanti altri “pimini”, che la Provvidenza aveva unito a me e che ormai sono dispersi in tutto il mondo. Assieme a padre Ndouwe Adolphe, tupuri di Yagoua, missionario in Bangladesh. A padre Ngidjoi Joseph di Yaoundé, missionario in Messico. A Enoch Bouba di Ngaoundéré, presto sacerdote e già destinato in Brasile. Assieme ad alcuni studenti camerunesi del Pime a Monza e a Yaoundé. Vi porterò all’altare assieme ai 14 preti di Ebolowa, figli spirituali di padre Mario Bortoletto, fidei donum di Treviso, conosciuti anche da me in qualche incontro di formazione. E anche assieme a te, Benoit Dinba, seminarista a Maroua, che mi scrivi regolarmente con le notizie dei due fratelli, uno prossimo prete e l’altro seminarista. E assieme alle Missionarie dell’Immacolata originarie del Camerun. Vorrei che il Signore ci mantenesse uniti all’altare, assieme ai tanti amici che ci amano.

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