I viaggi di Papa Francesco scuotono un po’
Papa Francesco e Papa Tawadros, al termine dell’incontro del 28 aprile scorso al Cairo, hanno firmato una dichiarazione congiunta in 12 punti, dalla quale traspare il grande cammino di avvicinamento fatto negli ultimi anni e che ha portato ad eliminare quasi tutte le differenze teologiche. Il paragrafo più significativo è il penultimo, nel quale si affronta il tema dei battesimi. Per prassi ecclesiale infatti la Chiesa copta talvolta rinnova il battesimo quando cristiani prima appartenenti ad altre Chiese chiedono di entrarvi. «In obbedienza all’opera dello Spirito Santo, che santifica la Chiesa, la conserva per tutte le età e la conduce alla piena unità», hanno siglato il Papa di Roma e il Papa copto, «per piacere al cuore del Signore Gesù, così come a quello dei nostri figli e figlie nella fede, dichiarano reciprocamente che noi, con una sola mente e cuore, cercheremo sinceramente di non ripetere il battesimo che è stato somministrato in una delle nostre Chiese per qualsiasi persona che desidera unirsi all’altra» Chiesa. Questo, continua la dichiarazione, «confessiamo nell’obbedienza alle Sacre Scritture e alla fede dei tre Concili Ecumenici riuniti a Nicea, Costantinopoli e Efeso».
Dopo la diffusione della Dichiarazione, sui blog e sui social media sono partiti attacchi contro Papa Tawadros, accusato da alcuni esponenti copti di voler sottomettere la Chiesa copta ortodossa alla Chiesa cattolica. Ma la Dichiarazione sottoscritta da Papa Francesco e da Papa Tawadros non contiene un accordo formale sulla questione dei ri-battesimi, e va interpretata in continuità con il cammino di dialogo teologico iniziato tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa cattolica con la visita che il Patriarca Shenuda III realizzò a Roma nel 1973 per incontrare Papa Paolo VI.
Anba Boutros Fahim Awad Hanna, vescovo copto cattolico di Minya afferma: «La Dichiarazione è chiara e rappresenta un passo importante che guarda al futuro. Papa Tawadros l’ha sottoscritta con il consenso del Santo Sinodo della sua Chiesa. Le critiche di certi ambienti erano prevedibili. Ora si tratta di andare avanti insieme, nel cammino indicato da Papa Francesco e da Papa Tawadros». (Agenzia Fides 2/5/2017).
Anche al Cairo, dopo la visita apostolica del Papa in Egitto, Islam al Behairi ha qualificato di commedia la Conferenza per la pace organizzata dall’università al Azhar e ha rinnovato le critiche rivolte in passato all’università sunnita, che considera una roccaforte di pensiero religioso retrogrado e oscurantista. All’origine di questo, oltre a personalismi dopo alcune nomine, ci sarebbe anche la pressione del presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, in favore di una presa di posizione più ferma dell’università circa le letture jihadiste del Corano.
I viaggi di Papa Francesco scuotono un po’ dappertutto, fanno riflettere e mettono in cammino. Benvenuti i confronti anche se non facili, purché si cammini verso la verità e l’unità.
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