Se la notizia della definitiva liberazione di Asia Bibi è motivo di grande gioia, d’altra parte ACS ricorda che sono ancora 25 i cristiani in carcere per accusa di blasfemia in Pakistan
È di qualche giorno fa la notizia della liberazione di Asia Bibi che è finalmente giunta in Canada grazie alle pressioni internazionali che hanno dato grande rilievo mediatico alla vicenda.
La donna era stata incarcerata nel giugno 2009 con l’accusa di blasfemia, risultata falsa come il 95% delle accuse di blasfemia rivolte ai cristiani del Pakistan, secondo quanto riportato da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS).
Alfredo Mantovano ed Alessandro Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di ACS-Italia hanno incontrato a Lahore l’avvocato di Asia Bibi, che ha descritto le terribili condizioni di prigionia della donna cristiana. Guardata a vista, aveva solo mezz’ora d’aria la mattina e una alla sera; di 9 anni e mezzo di carcere, 8 sono stati passati nel braccio della morte.
A febbraio Asia aveva già lasciato il Pakistan e viveva sotto protezione internazionale insieme al marito Ashiq. Se da una parte Asia è finalmente libera di riabbracciare anche le figlie Eisham e Eisha, sono ancora 25 i cristiani in carcere accusati di blasfemia.
Come affermato da Mantovano e Monteduro, “di Asia Bibi purtroppo ce ne sono tante”. Ma la soluzione potrebbe proprio essere l’attenzione (anche mediatica) verso i nostri fratelli cristiani perseguitati.