MISSIONE ZAMBOANGA
Anche nel nostro villaggio, alcuni arrestati per droga sono stati obbligati a camminare con un cartello al collo che porta la scritta: «Io sono un drogato», oppure «Io sono un trafficante di droga»
C’è molto movimento di gente anche nel nostro villaggio di Sinunuc, gente che si reca a ogni ora del giorno e della notte alla stazione di polizia per… “arrendersi”. Sono persone che, per paura o per buona volontà, si “arrendono” all’invito del nuovo presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, che ha fatto della lotta alla droga e alla criminalità il suo cavallo di battaglia.
In poco più di tre settimane, circa 150 mila persone in tutto il Paese si sono volontariamente recate a sottoscrivere un documento, in cui promettono di non fare più uso di droga né di commercializzarla. Una promessa che può costare cara se non sarà mantenuta: alla prima violazione, la pena prevista è il carcere. Inoltre, in caso di ribellione alle forze di polizia che setacciano anche le vie più nascoste (seppur note da molto tempo) dei villaggi, anche i più sperduti del Paese, l’uccisione all’istante è più che probabile. Nelle prime tre settimane di luglio, secondo i dati ufficiali della polizia, ci sono stati 289 uccisioni, 3.974 arresti e, come si accennava, più di 150.000 casi di persone che si sono arrese volontariamente.
Non mancano le critiche, specialmente dell’Associazione degli avvocati delle Filippine e della Chiesa cattolica, che condannano tutti questi casi di uccisioni arbitrarie ed extragiudiziali, che pare vengano usate come unica soluzione, senza possibilità di un regolare processo per i criminali.
Anche nel nostro villaggio, alcuni arrestati per droga sono stati obbligati a camminare accompagnati da poliziotti per la via principale, con un cartello al collo che porta la scritta: «Io sono un drogato», oppure «Io sono un trafficante di droga». Intanto, però, il consenso popolare verso il nuovo presidente è salito alle stelle: il 91% della popolazione è in suo favore e in Parlamento gode della maggioranza assoluta. C’è da aspettarsi, dunque, che continuerà su questa strada.