Sulle tv di Manila debutta una nuova serie televisiva. Che per lanciare cinque eroi dai poteri soprannaturali saccheggia anche l’epica dei manobo, la popolazione per cui padre Fausto Tentorio ha donato la vita. Con lo stesso nome usurpato anche da chi è accusato del suo omicidio
“Bagani” è il titolo di una attesa serie televisiva prodotta da ABS-CBN nelle Filippine con una “Worldwide Premiere” prevista proprio per stasera (il giorno dopo gli Oscar). La trama è fatta di avventure e drammi e copia altre serie del genere come, per esempio, il Trono di Spade. In un gioco di potere, tra alleanze e battaglie, cinque eroi dai poteri soprannaturali, sono pronti ad affrontarsi l’uno con l’altro per difendere i loro pittoreschi territori, ma anche per unire le cinque nazioni in nome di un mondo immaginario e alternativo chiamato Sansinukob.
Se non che il termine “Bagani”, ha per noi una connotazione molto negativa e ci riporta all’uccisione di padre Fausto Tentorio avvenuta nel 2011. Infatti, tra coloro che sono stati indicati come gli autori del suo omicidio ci sono Jimmy Ato e suo fratello Robert Ato, membri del gruppo “Bagani” addestrato dalle Forze Armate Filippine (AFP) con il chiaro intento di minacciare e punire i simpatizzanti del New People’s Army (NPA), vocabolario che in seguito venne usato per dividere i “lumad”, le popolazioni indigene locali, in buoni e cattivi.
In realtà “Bagani “, è una parola appartenente al gergo antico dei Manobo, popolazione indigena di Mindanao, e connota gli eroismi dei loro capi primordiali nell’affrontare le influenze esterne, che come ci ricordava padre Fausto, vogliono solo assimilare, fagocitare le diversità. Utilizzato in una serie televisiva o per una organizzazione paramilitare ne sporca il significato epico originale.
Il termine “Bagani” apparve sulle colonne dei giornali nel 1994, quando il capo tribale Datu Guibang Apoga di Talaingod, Mindanao, fece rinascere i “bagani” (guerrieri tribali) della sua comunità per dichiarare guerra alla compagnia di legname Alcantara and Sons (Alsons) che, con il benestare del governo, aveva invaso la terra ancestrale degli Ata-Manobo. Usando archi e frecce, Datu Guibang e i suoi ‘bagani’ attaccarono i taglialegna di Alsons e i soldati governativi che li proteggevano. Naturalmente Datu Guibang perse la battaglia e si nascose sulle montagne con alcuni dei suoi guerrieri, ma da allora il fatto divenne noto tra i leader tribali come ‘il datu (capo tribale) e i suoi bagani (eroi) che hanno combattuto per la terra del popolo indigeno’.
A giudicare dal trailer dello show, il “Bagani” televisivo, per far apparire gli attori e le attrici il più possibile indigeni e indigene, li ha trasformati in eroi di color bruno scuro con sabbia e terra attaccata alla loro pelle: visibilmente truccati, insomma.