Uccisi per impiccagione quando a Dhaka era notte Salauddin Quader Chowdhury e Ali Ahsan Mohammad Mujahid, i due leader dei partiti d’opposizione accusati di crimini di guerra per fatti avvenuti nel 1971. È dentro alle tensioni legate a questa vicenda che mercoledì è maturato l’agguato a padre Parolari. E in Bangladesh il clima resta incandescente: il partito islamista ha convocato per lunedì una «mobilitazione generale»
È stata eseguita a Dhaka la pena capitale per Salauddin Quader Chowdhury – ex ministro e membro del direttivo del partito nazionalista Bnp – e per Ali Ahsan Mohammad Mujahid – segretario generale del partito islamista Jamaat-e-Islami. I due sono stati impiccati nel carcere di Dhaka quando in Bangladesh era ormai notte. A nulla è valsa la richiesta di grazia che i due – a sorpresa – all’ultimo momento avevano avanzato: la presidenza del Bangladesh l’ha rigettata.
La vicenda della condanna a morte di Chowdury e Mujiahid è stata da più parti in Bangladesh messa in correlazione con l’agguato nel quale mercoledì è rimasto gravemente ferito padre Piero Parolari, missionario del Pime, che si trova ora in cura nell’ospedale militare di Dhaka. Lo scontro politico durissimo in atto nel Paese intorno a una condanna legata a crimini commessi durante la guerra di indipendenza del 1971 avrebbe scatenato l’odio che i gruppi fondamentalisti islamici stanno cavalcando, colpendo in maniera particolari i cooperanti e i missionari.
La campagna sui processi per i crimini di guerra è il cavallo di battaglia che l’Awami League, il partito del premier Sheikh Hasina, sta cavalcando per fronteggiare l’estremismo islamico. Prima di Chowdhury e Mujahid nel dicembre 2013 e nell’aprile scorso erano state già eseguite le condanne a morte di altri due esponenti di Jamaat-e-Islami, sempre per fatti avvenuti nel 1971.
Il clima in Bangladesh in queste ore resta molto teso: anche ai missionari del Pime è stata imposta la scorta per qualsiasi spostamento. Vi sono state infatti precise minacce di nuove azioni violente da parte dei fondamentalisti islamici. Jamaat-e-Islami ha indetto per lunedi 23 una giornata di «mobilitazione generale» e proprio per qesto il governo del Bangladesh ha deciso di rinviare di una settimana gli esami scolastici per oltre 3 milioni di studenti, che si sarebbero dovuti svolgere in quella stessa data. A Dhaka però – come racconta AsiaNews in questa notizia – c’è stata anche una manifestazione in cui alcuni musulmani e alcuni indù si sono uniti ai cristiani nel chiedere giustizia per padre Parolari e protezione per i missionari «che servono la gente in modo disinteressato».