Capodanno cinese

Capodanno cinese

Se ne parla tanto in questi giorni in relazione ai timori per la diffusione del coronavirus. Ma che cos’è la ricorrenza più importante dell’anno per il calendario cinese che nel 2020 si celebra il 25 gennaio? Cinque domande e risposte sui riti che, tra devozione e folklore, apriranno l’anno del Topo

 

Che cos’è il Capodanno cinese?

Il Capodanno cinese, conosciuto anche come Festa di Primavera, è la ricorrenza tradizionale più importante dell’anno; viene celebrato in Cina, ma anche in tutto il Sud-est asiatico e ovunque vi sia una grande comunità cinese, quindi anche in Europa, Stati Uniti e America Latina. Questa celebrazione non ha una data fissa perché segue il calendario lunare ed è sempre compresa tra il 21 gennaio e il 20 febbraio: quest’anno cade il 25 gennaio. I festeggiamenti durano 16 giorni, dalla Vigilia del Capo­dan­no fino alla Festa delle Lanterne, ultimo giorno delle festività che corrisponde al 15° giorno del primo mese del calendario lunare: quest’anno sarà l’8 febbraio.

Perché il 2020 sarà l’anno del Topo?

Secondo lo zodiaco cinese, ogni anno è contrassegnato da un segno animale e da un ramo terrestre che vanno a costituire un ciclo di dodici elementi. Il Capodanno cinese determina il passaggio da uno all’altro di questi elementi. Ogni animale ha precise caratteristiche e un elemento particolare per il quale si distingue dagli altri: nel caso del topo è la saggezza e per questo è molto apprezzato in Cina. In questo periodo di festa, si trovano ovunque immagini dell’animale dell’anno, in forma di gadget o peluche, di dipinti, adesivi, palloncini che decorano i locali pubblici.

Quali sono le tradizioni legate alla festa?

In tutta la Cina si organizzano moltissime attività folkloristiche, come le famose fiere nei templi, gli spettacoli e le danze tradizionali del leone. Il colore dominante, anche nell’abbigliamento, è il rosso, che allontana la malasorte: ovunque striscioni di carta rossa recano iscrizioni benauguranti. È tradizione pulire la casa prima del nuovo anno per scacciare la sfortuna, così come visitare i familiari e commemorare gli antenati, bruciando incenso nei giorni che seguono il Capodanno. Fortemente sentito è l’uso di fare scoppiare petardi e fuochi d’artificio. Nelle grandi città, come Pechino e Shanghai, questa pratica è stata vietata perché ritenuta pericolosa, ma nelle campagne si può ancora assistere a magnifici spettacoli pirotecnici. A Hong Kong, invece, si organizzano show pubblici di fuochi d’artificio che attirano ogni anno milioni di spettatori.

Come celebrano le famiglie cinesi?

Il Capodanno è per molti cinesi l’unica occasione di rivedere i familiari dopo un anno di lavoro lontano da casa e questo periodo vede milioni di persone tornare nella regione natìa grazie ai sette giorni di ferie di cui tutti possono go­dere. Il cenone di Capodan­no diventa quindi il pasto più atteso dell’anno. Di solito è presente tutta la famiglia allargata e si consumano cibi di buon auspicio, a cominciare dal pesce, omofono della parola che indica sovrabbondanza; poi i tipici ravioli e la frutta rotonda come uva, mandarini cinesi e semi di zucca. Come in Occidente a Natale, ci si scambiano regali o le più comuni hongbao, buste rosse che contengono denaro, donate di solito ai più giovani o agli anziani in pensione. In aziende e scuole i dipendenti ricevono un bonus monetario, mentre tra i colleghi ci si scambiano buste rosse digitali.

È festa anche per cristiani e musulmani? 

Il Capodanno cinese è un evento che coinvolge tutta la nazione e tutti i cittadini in patria e all’estero. Per ogni cinese il Capodanno è un evento estremamente importante e fortemente legato alle proprie radici, che prescinde da qualsiasi credo religioso. Quindi, indipendentemente dalla propria fede, tutti i cinesi si sentono legati a questa festività e desiderano celebrarla nel modo migliore. È una ricorrenza civile molto sentita. Ogni comunità vive nel rispetto delle altre, senza esimersi dal celebrare le festività nazionali né quelle legate alla propria religione. Il Capodanno può essere anche occasione per le diverse comunità religiose in Cina di ritrovarsi e banchettare in armonia all’insegna della cooperazione e della pace.